Minacce e acido, risarcirà le donne e patteggerà
BELLUNO. «Sono cattivo», però patteggio. Per poterlo fare, bisogna che prima risarcisca le due donne, una minacciata con un coltello nel parcheggio di Lambioi e l’altra colpita con una spruzzata di acido muriatico, in piazza Vittorio Emanuele. S.D., il 60enne di Vallada Agordina ha dato mandato all’avvocato Rasera Berna di concordare la pena con la procura della Repubblica, nel frattempo ha lasciato il reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino e sta scontando gli arresti domiciliari al Ceis (Centro italiano di solidarietà), dove conta di rimanere, per risolvere i suoi problemi legati all’alcolismo. Terapie disintossicanti, in modo da non diventare di nuovo così aggressivo e pericoloso.
Compatibilmente con le risorse economiche, la somma precisa non è ancora stata stabilita, certo sarà fondamentale per l’applicazione della pena davanti al giudice per le udienze preliminari. S.D. non ha chiarito il motivo per cui stava girando con un’arma bianca e una sostanza così pericolosa. Ai poliziotti della volante, che gliel’avevano chiesto, ha risposto «perché sono cattivo». È consapevole di aver compiuto azioni molto gravi e gli esami medici hanno certificato la sua capacità d’intendere e volere.
La sera dell’8 marzo l’uomo ha pensato di partecipare alla festa della Donna, minacciandone una, che stava andando a riprendere la macchina nel parcheggio di Lambioi, con una lama di una ventina di centimetri. Su richiesta, era intervenuta in prima battuta la polizia locale, poi sono arrivati anche i carabinieri, che gli hanno trovato nello zaino anche un martello e delle forbici. L’uomo è stato denunciato a piede libero per minaccia aggravata, porto abusivo di armi od oggetto atto a offendere e violazione alle disposizioni del foglio di via obbligatorio. Era sottoposto al divieto di ritorno a Belluno.
Meno di venti giorni dopo, il 27 marzo, aveva preso una stanza all’hotel Astor. Tra le 23.30 e le 24, è uscito con una bottiglia di acido muriatico comprata al supermercato. Ha cosparso una certa quantità di sostanza sotto i portici, tra la caffetteria Dersut e la tabaccheria Pilat, lasciando delle evidenti tracce bianche. Dopo che era stato intercettato dalla polizia, si è presentata una 50enne bellunese, che ha raccontato agli agenti di essere stata colpita sui vestiti e al viso. La donna si è fatta medicare una bruciatura al pronto soccorso per una prognosi di cinque giorni, mentre S.D. è stato portato in psichiatria per lesioni aggravate. Martedì l’udienza preliminare.
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