Minaccia con un coltello ma poi viene disarmata
BELLUNO. La ragazza con il coltello. Scontro all’arma bianca, nei giardini pubblici tra il centro commerciale Millennium di via Vittorio Veneto e lo stadio Polisportivo. La camerunense Jasmine Smeralda Mpounoloubigui Ngoma aveva con sé una lama lunga una decina di centimetri, con la quale ha minacciato il congolesi Michel N’Sumbu. Non si sa ancora se i due si conoscessero o non si fossero mai visti in vita loro, tenuto conto che la donna vive in Agordino e l’uomo in città e non si conosce il motivo per cui abbiano litigato, quel 4 luglio di tre anni fa.
È già sicuro, invece, il fatto che N’Sumbu non si è fatto intimidire dal coltello ed è riuscito, in qualche maniera a disarmarla, pur ferendosi in maniera accidentale a due dita. È andato sia al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino a farsi medicare che alla caserma dei carabinieri a presentare una querela. Ngoma è stata indagata per le ipotesi di reato di minaccia aggravata e porto illegale di arma od oggetto atto a offendere, per aver portato all’esterno della propria abitazione una lama di quella lunghezza. La Procura della Repubblica non le ha contestato le lesioni, in quanto l’uomo si è ferito nell’atto di sottrarre il pugnale e non perché gli sia stato usato contro in maniera intenzionale.
La donna è difesa dall’avvocato Mauro Gasperin e quella di ieri, in tribunale, era l’udienza filtro. Il giudice Feletto ha raccolto le liste dei testimoni, partendo da quella del pubblico ministero Rossi e ha rinviato a dopo l’estate, quando sarà quasi sicuramente un giudice onorario a occuparsi del procedimento, provvedendo tanto per cominciare al calendario delle udienze. Emergeranno soprattutto i motivi del diverbio e il perché l’imputata girasse con un coltello. —
Gigi Sosso
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