Minacciò Equitalia, condannato

Dopo il pignoramento dell’auto disse che sarebbe tornato con una pistola
Di Irene Aliprandi

BELLUNO. È stato condannato a 4 mesi di reclusione, con pena sospesa, D.G. 55enne di Trichiana, accusato di minacce contro i dipendenti dell’ufficio bellunese di Equitalia. L’uomo, ex guardia giurata, aveva un debito di 30 mila euro che, tra more, interessi e rivalutazioni era lievitato a 47 mila euro.

L’uomo era disoccupato e non riusciva a pagare le cartelle esattoriali, quindi, nella primavera del 2013, Equitalia decise di procedere pignorandogli l’automobile, per un valore di 7 mila euro. Esasperato e disperato, l’imputato decise di andare nella sede di Equitalia in via Vittorio Veneto a Belluno per invocare la cancellazione del pignoramento.

Di fronte al rifiuto degli impiegati, che non avevano il potere di accogliere le sue richieste, l’uomo affermò che sarebbe andato a casa a prendere la sua pistola, per poi tornare e usarla contro di loro. I dipendenti hanno preso sul serio la minaccia, anche perché era stata pronunciata in modo calmo, lucido e determinato. Successivamente si è scoperto che l’uomo, per la sua attività di guardia giurata, possedeva davvero una pistola (legalmente) e molte munizioni (170 in più del consentito). Per calmare il 55enne (difeso dall’avvocato Marco Cason) si fece avanti il responsabile dell’ufficio di Equitalia. Di fatto le minacce rimasero tali, ma nelle ore successive l’uomo si rifiutò di aprire alla polizia che l’aveva raggiunto a casa. Solo dopo qualche tempo la polizia bloccò l’uomo mentre cercava di uscire dalla porta posteriore e riuscì a perquisire l’abitazione.

Ieri il processo è arrivato alla conclusione, con la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero Sandra Rossi, accolta dal giudice Antonella Coniglio.

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