Minella: «La gente muore: difficile pensare a sciare»
FALCADE
Come reagirà la montagna quando, nel lungo ponte di sant’Ambrogio e dell’Immacolata, avremo un metro e mezzo di neve in quota e le piste saranno pronte, ma gli alberghi vuoti, salvo a Cortina? Se lo chiede Renzo Minella, presidente degli impiantisti, interessato a capire la reazione dei bellunesi e degli italiani.
Solo uno su 5, diceva ieri un’indagine della Swg, vuole il Natale aperto. Il 44% degli intervistati ritiene, invece, che occorra mantenere le attuali misure, finchè la situazione epidemiologica non migliori sensibilmente. Per il 29% sono necessarie misure ancora più restrittive, per i rischi di diffusione della pandemia che può portare il periodo del Natale. «I numeri della pandemia sono ancora troppo alti e non ci sono le condizioni per rischiare», taglia corto Roberto Padrin, presidente della Provincia.
Minella condivide. E fa sapere che gran parte degli impianti hanno questa consapevolezza, a partire da Valeria Ghezzi, la presidente nazionale, e da Andy Varallo, il numero uno di Superki Dolomiti. «La chiusura per le festività, a cominciare da questo ponte, è dolorosissima, per tante società del nostro circuito potrà significare dal 30 al 50 per cento in meno di introiti. Ma come potremmo aprire con tutti quelli che muoiono, tanti ospedali al collasso, ed il rischio», aggiunge Minella, «di essere raggiunti da pochissimi sciatori? I confini, infatti, sono in parte ancora chiusi. E se diamo uno sguardo all’estero, dalla Norvegia, alla Francia, passando per l’Austria, tutti hanno detto stop».
I gestori degli impianti hanno fatto i conti, riscontrando che le convenienze non ci sono. Kompatscher, presidente della provincia di Bolzano, ieri è tornato ad insistere sulle aperture ai residenti. «Tiene alta la posta», commenta Minella, «fa bene, ma lui per primo sa che un impianto non regge con i locali».
Eppure in questi giorni le società continuano a far neve e nei prossimi batteranno le piste “naturalizzate”. «L’immagine delle piste vuote creerà disagio, ma dovremo farcene una ragione», insiste Minella, «Piuttosto chi ha ragazzi impegnati nell’agonismo apra pure quello che può».
Lo farà anche la ski area del San Pellegrino con la “Volata” che scende dal Col Margherita. «Il sacrificio, dunque, lo facciamo, ma come insiste il governatore Luca Zaia, pretendiamo le assicurazioni sui ristori e gli indennizzi. Anzitutto per il nostro e l’altrui personale. E poi per chi subirà perdite».
In piena attività nonostante le prospettive del prossimo Dpcm, le società con prossime gare. A cominciare dal Faloria, che il 12 dicembre ospiterà la Coppa del mondo di snowboard. —
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