Minella lascia la Fisi «Tornerà il Giro»
BELLUNO. Addio Fisi, sotto con il Giro. Renzo Minella si è dimesso dalla carica di vicepresidente vicario del comitato veneto della Federazione italiana sport invernali. Nessun conflitto con il numero uno, l’altro bellunese Roberto Bortoluzzi, semmai la mancanza di tempo materiale, tra il lavoro e gli altri incarichi. Anche con Rcs Sport, per le tappe della corsa rosa. A proposito, per l’anno prossimo, si discute di Grappa e Alpago: «Non ce la faccio davvero e, all’origine della mia scelta, non ci sono dei contrasti», garantisce Minella, «ho già anticipato la mia scelta a Bortoluzzi e sto scrivendo la lettera, che ufficializza la mia decisione. Questione di ore, al massimo di giorni».
Minella ha i minuti contati, tra il suo mestiere nel settore marketing e comunicazione degli impianti di risalita del San Pellegrino (Comprensorio Tre Valli Falcade) e il ruolo di presidente veneto dell’Anef, Associazione nazionale esercenti funiviari. Solo per dirne due: «Ho dovuto rinunciare alla Fisi e mi dispiace, perché avevo trovato un ambiente molto positivo. Qualcuno potrebbe dirmi che forse era il caso di pensarci prima, ma davvero non pensavo che fosse un’esperienza così impegnativa. Ero convinto di poterla conciliare con tutto il resto e, invece, sono costretto a lasciare, anche se a malincuore».
Il Giro d’Italia rimane una grande e irrinunciabile passione. Non si corre una tappa in provincia, senza che Minella se ne sia occupato, dalle fasi preliminari fino all’organizzazione. Dopo anni di provincia in mondovisione, quest’anno il gruppo non passa per le valli e le montagna della provincia, ma è solo una stagione di parcheggio. Se ne riparlerà nel 2016. Dove e perché? «Non se ne fa niente per il Peralba e le sorgenti del Piave, in occasione degli anniversari della Grande guerra. La strada non è in buone condizioni e bisognerà per forza aspettare. Abbiamo tempo fino al 2018, dopo di che diventerà una tappa senza commemorazioni. Stiamo pensando a un tappone con arrivo sul monte Grappa, ma sul versante feltrino e non quello bassanese e a uno cronoscalata in Alpago, con traguardo sul Cansiglio. Le due possibilità più concrete sono senz’altro queste e ci stiamo lavorando concretamente. Vedremo come andrà a finire: il nostro impegno sarà massimo». (g.s.)
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