Miniere Fursil, a buon punto i lavori per il centro visite

COLLE SANTA LUCIA
I lavori di realizzazione del centro visita delle miniere del Fursil sono a buon punto e intanto si pensa alla fruizione, tra occhiali per visioni in 3D e stagionatura di formaggio, prosciutti e vino.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale di Colle Santa Lucia, guidata dal sindaco Paolo Frena, è quello di arrivare al taglio del nastro degli interventi coperti dal milione e 400 mila euro in condivisione con Livinallongo entro la fine del 2021.
Ad accogliere i visitatori sarà un centro creato ex novo.
«Siamo a buon punto», spiega il sindaco Frena, «è stata realizzata la copertura, poi partiranno i lavori di impiantistica e di completamento con la miniera vera e propria. Il centro visita sarà all’esterno di essa e prevederà la partenza e l’arrivo del trenino, il bar e un servizio di ristoro, i servizi igienici e poi un museo e una sala conferenze da un centinaio di posti che ben si presta alle esigenze del nostro sito turistico».
Un’area, questa, essenziale per poter organizzare al meglio le visite.
«Noi struttureremo due tipi di visite», dice l’assessore al turismo, Maurizio Troi, «dal momento che nella miniera c’è poco spazio possiamo mandare dentro massimo 15-16 persone alla volta. Ecco che, intanto che si aspetta, all’esterno ci sarà una sala-mostra in cui ci si potrà immergere nel racconto della parte storica legata alle miniere. Il biglietto di entrata sarà però unico».
L’obiettivo del Comune di Colle Santa Lucia è far sì che tutti i visitatori possano trovare risposta alla curiosità che riversano, da vari punti di vista, sulle miniere del Fursil raggiungili, attraverso la Strada de la Vena, dal castello di Andraz.
«Più che un museo», dice Troi, «vorremmo che le miniere rappresentassero per la gente un’esperienza a 360°. Vorremmo permettere alle persone di immedesimarsi nella vita dei minatori con attenzione ai tanti aspetti che ad essa si legano: penso all’interesse tecnologico che stimola alcuni visitatori, penso ai riferimenti con le leggende che possono piacere e coinvolgere le famiglie, penso a tutta la parte dedicata alla storia da rivolgere in primis alle scuole».
A tal fine l’Amministrazione di Colle sta valutando la possibilità di installare delle tecnologiche che consentano un’esperienza il più coinvolgente possibile, fra queste anche degli occhiali per una visione tridimensionale.
«Vediamo», dice il sindaco Frena, «dobbiamo verificare bene l’efficacia di tali apparecchiature assieme all’azienda che distribuisce i software». Ma all’interno delle miniere, ovviamente, si potrà continuare ad andare e, dopo i lavori, circa la metà dei 300 metri di galleria visitabile saranno allestiti in un nuovo modo. L’idea per il futuro è quella di allestire anche il resto così da raggiungere il punto dal quale collegarsi con la parte più antica della miniera. «Quelle che visitiamo ora», dice Troi, «sono quelle più recenti, della Breda, attive fino al 1939-40. Trenta metri sopra ci sono quelle di Rù, del’500-’600, più piccole. Non sarà semplice renderle visitabili, ma sarebbe bello poterlo fare; perché, a detta dei geologi, ci sono spazi molto interessanti per la tipologia di roccia. Vediamo se, per ora, possiamo puntare a visite speleologiche per un numero limitato di persone». –
gianni santomaso
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