Minoranze inviperite: «Adesso il Comune va commissariato»
Minoranze scatenate dopo «gli insulti del sindaco ai dipendenti comunali»
Le minoranze e (qui sopra) Franceschi con Battaglia
CORTINA. «Il Comune andrebbe commissariato». Questa la risposta dei due gruppi consiliari di minoranza dopo la presa di posizione del sindaco nei confronti di alcuni dipendenti. «Franceschi ha insultato i dipendenti», dicono da "Cortina Dolomiti" e da "Cortina oltre il 2000", «con un attacco diretto, irriguardoso, infondato, segno di una perdita di controllo.
Questo è l'epilogo di un attacco strisciante, e troppo spesso sottovalutato dai cittadini, che era iniziato con i dirigenti, che è continuato con coloro che i dirigenti hanno sostituito e che adesso, visto che non si sa più come fare, è arrivato ai livelli più bassi. La struttura è distrutta. I servizi sono allo sbando. Non funzionano gli uffici, e non certo per colpa del personale, ma in primis per colpa di chi lo dirige, il segretario Agostino Battaglia; questi, seppure con uno stipendio da "casta", non ha né il tempo, essendo presente part-time, e secondo noi neanche le capacità per farlo.
Se questo è il desolante quadro generale, qualche dubbio sugli ultimi accadimenti però ci assale: non è che per caso c'entrano i lavori di urbanizzazione di Pian da Lago, visto che nei primi quattro anni di Amministrazione Franceschi quello è stato uno dei pochi cantieri seguito direttamente dai Lavori Pubblici?», si chiedono dalle fila della minoranza. E aggiungono: «Che fare adesso? Non certo tacere e occuparsi delle proprie attività con la scusa che c'è la stagione. La stagione non c'è proprio per la vergognosa conduzione del Comune di Cortina, che ha trascinato allo sfascio le associazioni turistiche ed economiche del paese, con l'aiutino di qualcuno interessato solo al proprio tornaconto. Bisogna ricominciare a pensare che il Comune è una cosa seria», dice l'opposizione, «non il gioco di quattro ragazzini mal consigliati, e che il nostro futuro comincerà solo quando questa Amministrazione sarà il passato. Ne prendano atto urgentemente quei due o tre consiglieri che sanno cosa stanno facendo e ne traggano le conseguenze.
Le intemperanze del sindaco contro i dipendenti non sono il rimprovero di un bravo amministratore che si lamenta dell'inefficienza della Pubblica amministrazione "modello Brunetta/Renzi", ma di un amministratore alla deriva che non sa più, se mai lo ha saputo, cosa fare. E aggiungiamo "purtroppo" per tutti noi e per i danni che oggi tutti noi sopportiamo per questa triste situazione. Queste intemperanze», sottolineano dall'opposizione, «sono il segno che si è giunti al culmine di un gravissimo percorso che, al di là dello stato umorale del sindaco, è il segno del reale e attuale disfacimento del Comune. Tutti lo sanno, anche se pochi hanno il coraggio di dirlo a voce alta. Noi ne abbiamo il dovere morale e giuridico, quali consiglieri comunali eletti. Tutti i cittadini, nessuno escluso, ma soprattutto i consiglieri comunali, e ci rivolgiamo alla maggioranza o a quel che resta di essa, devono valutare con attenzione una situazione che è degenerata sino al punto che si dovrebbe giungere ad un commissariamento del Comune. Il Comune di Cortina ha sempre funzionato.
Oggi non è più così solo e solamente per l'incapacità totale ed assoluta», concludono, «di un gruppuscolo di amministratori, in testa il sindaco, il vicesindaco e qualche altro assessore, che hanno lanciato ogni sorte di pietra contro il Comune sino a distruggerlo: anche fisicamente».
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