Mirtilli, more, lamponi, ribes la produzione è ricchissima
VALBELLUNA
More, lamponi, mirtilli, ribes. La Valbelluna si conferma tra i migliori produttori di piccoli frutti in Veneto.
I profumi e i colori di bacche e altri gustosi piccoli doni della natura, ricchi di antiossidanti e di vitamine, stanno guadagnando sempre più spazio nei negozi di frutta e nei supermercati, acquisendo di conseguenza una crescente importanza nel settore dell’agricoltura.
IL BELLUNESE SECONDO IN VENETO
A detenere il primato nella coltivazione dei piccoli frutti è Verona con oltre 18.000 quintali di raccolta, un dato irraggiungibile per le altre province.
Una classifica che comunque vede al secondo posto proprio Belluno, con la Valbelluna a fare appunto la parte del leone, con una produzione annua di 1.200 quintali, di cui la metà mirtilli, prodotto storicamente affine al nostro territorio e a un tipo di agricoltura di montagna. Il clima di quest’anno è stato particolarmente favorevole alla coltivazione di piccoli frutti, con una primavera senza gelate e un buon andamento di precipitazioni, contribuendo all’alta qualità del prodotto e migliorando la competitività sul mercato con nord europei e spagnoli che hanno invece registrato un clima sfavorevole.
In Veneto molti frutticoltori si stanno lanciando nella coltivazione, trovando soddisfazione sia nelle rese che nella redditività, e la superficie coltivata è passata dai 137 ettari del 2015 ai 182 ettari del 2017. Bastano modeste porzioni di terreno e un investimento ridotto per arrivare a una buona produzione.
UNA COLTIVAZIONE CHE RENDE
In un ettaro si possono piantare 3.000 piante di mirtilli, che fruttano circa 12.000 chili di prodotto, è per questo che proprio il mirtillo si rivela in Veneto il re dei piccoli frutti, seguito dal lampone, dalle more e dal ribes. «Molti fragolicoltori hanno iniziato a diversificare la produzione coltivando piccoli frutti», spiega Andrea Foroni, presidente della sezione frutticoltori di Confagricoltura Veneto, «le fragole, dal 2006, hanno subito un tonfo sul mercato a causa dell’agguerrita concorrenza, che negli ultimi anni è soprattutto spagnola. I prezzi, inoltre, sono molto buoni. Le more, che quest’anno erano partite in sordina, sotto i 4 euro, sono arrivate a toccare i 5 euro il chilo e ora si sono assestate a 4,5, a fronte di un costo di produzione di 3 euro. Con i lamponi si è saliti a 7 euro il chilo, scesi ora a 6, mentre con i mirtilli si va intorno ai 7 euro a fronte di un costo di produzione di 4 euro». —
Fabrizio Ruffini
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