Mitrugno sta meglio: «Mattia andava forte salvo per la cintura»

Migliorano le condizioni di uno dei feriti che è in Pneumologia Intervento chirurgico alle gambe per Deborah De Col



Sempre gravi, ma alcuni stanno migliorando. A una settimana dal violento schianto contro un platano della statale 50, poco dopo La Rossa, i quattro ragazzi rimasti pesantemente feriti a bordo della Fiat 500 guidata da Mattia Vascellari hanno quasi tutti superato il momento più difficile. Uno di loro, Tommaso Mitrugno, sarebbe anche stato ascoltato dagli investigatori della Polizia stradale, dopo aver lasciato la Rianimazione dell’ospedale San Martino ed essere stato spostato nel reparto di Pneumologia.

Il 23enne bellunese è cosciente e sta parlando anche con il suo avvocato Mauro Gasperin, che lo rappresenterà come parte civile nel processo penale per omicidio stradale e lesioni stradali a Vascellari. Nell’incidente, ha perso la vita il 19enne longaronese Cristian Palazzolo.

La comitiva aveva appena fatto colazione al Mc Donald’s di via Tiziano Vecellio, dopo una notte passata tra la sagra di Polpet e un’altro locale della periferia cittadina: «La macchina andava molto forte, sicuramente a una velocità superiore ai 100 chilometri orari. Mi sono salvato, perché ero seduto sul lato passeggero e avevo la cintura di sicurezza allacciata», ha detto Mitrugno al suo legale. Il ragazzo lamenta fratture alle costole e a una spalla; un violentissimo trauma facciale sofferto contro il parabrezza e problemi alla milza.

L’unica che sarebbe ancora in pericolo di vita è la 17enne Deborah De Col, che era seduta sul divano posteriore dell’auto e, secondo informazioni di prima mano, resta ricoverata nella Rianimazione dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. I medici le avrebbero salvato le gambe dalle ginocchia in giù con una delicata operazione, utile anche alla vascolarizzazione, cioè all’irrorazione sanguigna.

A Treviso, è ricoverato anche Mattia Vascellari, che era stato raccolto dai sanitari del 118 in stato di incoscienza ed è ancora in prognosi riservata, ma ce la farà. E ce la farà anche la sorella Gaia, che dopo lo schianto era quella che sembrava nelle migliori condizioni ed è al San Martino di Belluno. —



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi