Modenesi morti per virus West Nile: Policlinico e Ausl sapevano e non hanno detto nulla
MODENA. Graziano Gazzotti aveva 82 anni. Stava bene, un quadro clinico eccellente per una persona della sua età. Non soffriva di diabete o di altre patologie gravi e il 20 agosto scorso è deceduto. Colpa di una febbre altissima, che si è poi scoperto essere dovuta al virus West Nile. Gazzotti ha cominciato a manifestare i primi sintomi il 27 luglio, dopo cinque giorni è entrato in ospedale e dopo pochi giorni il referto del prelievo effettuato al Policlinico ed esaminato a Bologna parlava chiaro: "West Nile positivo - spiega la figlia Ombretta - ce lo hanno detto subito. Tant'è che nessun antibiotico aveva portato ad un miglioramento. E la situazione è peggiorata fino al decesso avvenuto il 20 agosto".
LA STORIA. Sono passati venti giorni e nessuno ha ancora detto nulla: il Policlinico, dove l'uomo è stato seguito e curato; l'azienda Usl, che in materia di sanità pubblica dovrebbe riferire tutte le situazioni di massimo interesse; il sindaco, che è presidente della Conferenza Sanitaria territoriale ed è responsabile della sicurezza sanitaria (ma forse neppure lui sarà stato informato come tutti gli altri cittadini); la Regione, che in materia di Sanità ha le massime competenze. Silenzio assoluto su tutti i fronti. L'allarme è alto, soprattutto nella nostra regione che a Ferrara conta il numero più consistente di casi, ma da parte delle autorità sanitarie nessuna comunicazione ufficiale, come invece accade nelle altre province dove i bollettini sono anche giornalieri.
LA SCELTA. E' stata la famiglia, una volta superato il primo dolore improvviso per la perdita di Graziano Gazzotti, a voler rendere pubblico il motivo della sua scomparsa: "Abbiamo pensato fosse giusto dirlo, perchè la gente deve sapere che si può morire anche per una zanzara. Non vogliamo fare allarmismo, ma solo informare".
IL PRECEDENTE. In una nota diffusa nel pomeriggio, le autorità sanitarie, chiamate in causa per la presunta omissione, hanno parlato anche di un ulteriore decesso. Per un secondo caso, un paziente modenese di 76 anni ricoverato in Malattie Infettive per West Nile e deceduto durante il periodo di sorveglianza, l’infezione risulta classificata come concausa del decesso. Il paziente, infatti, ha avuto un’ischemia cerebrale che ha complicato ulteriormente il quadro neurologico generale a seguito del quale è stato trasferito in Neurologia all’ospedale Civile, dove è deceduto a fine agosto per intervenute complicanze polmonari".
E' importante informare perchè - questo sì che Ausl, Regione e Comune lo avevano detto - anche i cittadini devono adottare alcune semplici misure: evitare ristagni d'acqua, effettuare trattamenti larvicidi, proteggersi dalle punture. Peccato che si siano dimenticati di dire che anche in città due persone siano decedute.
(seguono aggiornamenti, meggiori dettagli sull'edizione del giornale in edicola domani)
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