Modolo: tre ville e un park bocciati dalla giunta

Il piano per il recupero di tre ruderi e di un fabbricato non passa l’esame Era previsto anche l’allargamento della strada di accesso al borgo

BELLUNO. Bocciato il piano urbanistico di Modolo. Il progetto presentato dalla ditta Miari Fulcis Isabella e Gargiuolo Francesco prevedeva il recupero di un fabbricato ottocentesco, l'abbattimento di tre ruderi con realizzazione di tre unità residenziali da 300 metri cubi l'una, l'allargamento della strada di accesso al borgo e la costruzione di un parcheggio da 1400 in prossimità della chiesetta. La voce di un intervento nel bellissimo borgo in cui si inserisce la villa dei conti Miari Fulcis girava per il Castionese da qualche tempo e sollevava qualche preoccupazione in chi pensa che il paesaggio sia un bene comune e vada tutelato. Anche perché il mormorio si era amplificato, e le tre unità residenziali erano diventate, nell'immaginario collettivo, dei condomini. La decisione della giunta comunale rassicura tutti. Il piano urbanistico è stato bocciato, per una serie di dettagli tecnici che gli uffici hanno ritenuto non adeguati.

«Questo progetto è nato per recuperare alcuni fabbricati e convertirli in unità residenziali», spiega il sindaco, Jacopo Massaro, che ha anche la delega all'urbanistica. «Contestualmente, i proponenti si sono offerti di realizzare alcune opere di interesse pubblico, come il parcheggio e l'allargamento della strada, ma gli uffici hanno ritenuto che non venissero rispettati i criteri».

Massaro precisa che il progetto avrebbe avuto molti punti positivi (tra cui la demolizione di una cubatura consistente a fronte di realizzazioni contenute), «ma il privato deve presentare progetti in linea con la normativa. Io sono per il recupero dell'esistente e il non consumo del territorio, ma ci sono norme da rispettare».

In questo caso il piano regolatore e la tutela del paesaggio (che a Modolo è naturale e agricolo) impedivano l'approvazione del Pua. Lo si legge chiaro in delibera: “Gli effetti della trasformazione di tale porzione del territorio agricolo e l'alterazione dell'ambiente naturale non risultano proporzionati ai benefici della riqualificazione che consegue alla demolizione dei rustici fatiscenti presenti nel compendio”. Ciò perché le tre villette sarebbero state edificate in un'altra zona, rispetto ai rustici, interessando circa 4000 mq di terreno agricolo. Inoltre le case avrebbero interrotto “impropriamente la suggestiva visuale verso la cornice della quinta montuosa a nord” e alterato “la naturalità delle presenze storico-architettoniche e delle componenti ambientali del luogo”. Il recupero a fini residenziali del fabbricato principale invece, non risulta ammissibile (i lavori possono interessare solo una parte, non tutto l'edificio come previsto dal progetto).

Il parcheggio è stato bocciato perché “contrasta con i principi di salvaguardia del paesaggio e costituisce una soluzione incongrua”: è troppo vicino alla villa e avrebbe un forte impatto ambientale. Bocciato anche l'allargamento della strada di accesso al borgo, perché “comporterebbe l'eliminazione della cortina arborea ed arbustiva presente lungo il confine nord” (in contrasto con il Prg) e “non risulta motivato da un concreto interesse pubblico”. La strada era infatti stata pensata come “accesso ad una residenza nobiliare di campagna” e l'allargamento comporterebbe “una incongrua alterazione anche prospettica del rapporto paesaggio/insediamento”. I richiedenti potranno presentare osservazioni.

Alessia Forzin

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