Moglie in tribunale: «Presa a bastonate Ora aspetto un figlio»
Picchiata con il bastone da pastore. Una ragazza agordina non ha nemmeno denunciato il marito per maltrattamenti e lesioni. Ci ha pensato la madre, che l’aveva accompagnata al Pronto soccorso ed era sicura del fatto che non si possa trattare così una donna. Quando non c’era il bastone, partivano gli schiaffi: eppure nell’udienza in tribunale di ieri mattina, la vittima è stata parecchio reticente, per non arrivare a dire che ha difeso il coniuge violento dal quale adesso aspetta un figlio. Durante la sua deposizione non ha nascosto di essere ormai al quarto mese.
Eppure una prima volta era tornata in famiglia e la seconda ha trovato la salvezza in una casa rifugio, segno che il clima all’interno della coppia non era per niente sereno. A un certo punto, è stato lui a chiedere la separazione, ma per quella in tribunale non si è mai arrivati.
Entrambi fanno i pastori e si sono sposati giovanissimi. Un matrimonio osteggiato dalla madre di lei che non sopportava il futuro genero, ma che alla fine è stato celebrato: «Ogni tanto mi bastonava e ho preso anche uno schiaffo, sentendomi dire che con quel livido stavo anche meglio, ma dopo dieci minuti facevamo la pace e tutto tornava come prima», ha dichiarato con grande fatica e non senza contestazioni la vittima, «a chi mi chiedeva il perché di quel segno sul viso dicevo che avevo preso una botta su un ramo. Picchiava me o se la prendeva con le pecore, ma io non l’avrei mai denunciato».
È stata la madre a prendere l’iniziativa, la stessa accusata di aver portato via la figlia dal funerale del suocero. Colei che, sempre ieri, ha portato in aula degli ingrandimenti di fotografie per documentare il cambiamento in peggio della ragazza, dopo la celebrazione delle nozze: «Era magrissima e come annientata da quell’uomo. La vedevo all’interno di una ragnatela, incapace di liberarsi. Quanto a me, venivo trattata come una strega, una capace di far morire le pecore con dei malefici».
Preoccupato anche il fratello, che fa lo stesso mestiere e qualche diverbio con l’imputato l’ha avuto: «Mia sorella mi ha confidato delle cose che non avrei dovuto dire a nessuno, ma che non posso tenere ancora nascoste. Il marito la picchiava oppure la lasciava sola, a guardia del gregge, anche in mezzo alla neve, con il pericolo che arrivassero i lupi».
Durante le deposizioni dei testimoni del pubblico ministero Rossi, non sono mancati gli sguardi tra l’imputato e la parte offesa. Presto i testi della difesa. —
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