Molti lavori da fare a Belluno Feltre, Longarone e Mel

BELLUNO. L’ultima omologazione risale al 1987. È scaduta a marzo 2001. Per anni le società di atletica del capoluogo sono andate avanti a proroghe per organizzare gare, ma adesso non ottengono più...
BELLUNO. L’ultima omologazione risale al 1987. È scaduta a marzo 2001. Per anni le società di atletica del capoluogo sono andate avanti a proroghe per organizzare gare, ma adesso non ottengono più nemmeno quelle. Le corsie per la corsa al Polisportivo di
Belluno
sono troppo usurate, quella per il salto in lungo è consumata. Servono lavori, impegnativi sotto il profilo economico, per rifare la pista, ma è anche vero che il Polisportivo è l’impianto del capoluogo e che ha due ampie tribune coperte. Sarebbe dunque perfetto per ospitare gare di livello sovraprovinciale. Il Comune ha partecipato al bando Sport&periferie.


Anche lo Zugni Tauro di
Feltre
necessita di investimenti, ma l’amministrazione ha già messo a bilancio risorse per fare alcuni lavori. In particolare sulla pista e le pedane, molto usurate. In questo impianto, inoltre, la pedana del giavellotto è quasi mezzo metro più bassa del prato. Mancano inoltre le gabbie per il lancio di disco e martello, che si pensa di collocare a Pra’ del Moro. L’impianto feltrino ha perso l’omologazione nel 2015, ma c’è l’impegno dell’amministrazione ad avviare una sistemazione.


«Anche il sindaco di
Longarone
ha dimostrato sensibilità», spiega Giulio Imperatore. «L’impianto è anche sede dei raduni regionali estivi, il Comune ha partecipato al bando Sport&periferie e c’è l’impegno a sistemarlo». Il Comune potrebbe anche cofinanziare la spesa richiesta. Intanto è stata affidata all’Unione montana la progettazione del rifacimento della struttura: le corsie 1 e 2 si sono abbassate sul lato nord, tanto che è impossibile correre.


L’altro impianto della dorsale provinciale è quello di
Mel
, dove si allena La Piave 2000 che ha il maggior numero di tesserati nel Bellunese. L’impianto va completato, l’anello è in asfalto e risultano gommate le pedane dei salti ma in quella dell’asta non c’è il saccone. Manca anche la gabbia per disco e martello. «È stata avviata la progettazione per ultimarlo», segnala Imperatore.


È invece omologato, e completo, l’Ivano Dorigo di
Agordo
. Unico classificato “funzionale” nel dossier della Fidal. Vi si possono praticare tutte le discipline, ma ci sono anche qui delle carenze: le tribune sono scoperte, vecchie e poco capienti, bisogna sempre sperare nel meteo quando si organizza una manifestazione (le ultime hanno richiamato duemila atleti ciascuna). Anche gli spogliatoi sono inadeguati e il parcheggio è piccolo. Ma per lo meno si può correre, lanciare e saltare.
(a.f.)


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi