Mondin: «Senza ferrovia e galleria qui è un disastro»
CALALZO. La crisi nel settore alberghiero c’è e si sente molto. Lo conferma Gino Mondin, presidente del Consorzio Dolomiti di promozione turistica, titolare dell’hotel Ferrovia di Calalzo, che quest’anno ha risentito molto della congiuntura economica.
«La chiusura della ferrovia da Longarone a Calalzo ha creato non pochi problemi: infatti se prima potevamo contare su qualche ferroviere che veniva a mangiare o a dormire qui, in base ad una convenzione, ora non ci sono più. Inoltre anche la chiusura della galleria di Caralte creerà molti disagi perché la gente non passa più di qua», precisa Mondin che aggiunge: «Non ho mai licenziato nessuno tra i miei dipendenti, ma nelle settimane scorse li ho chiamati tutti a raccolta e ho spiegato loro la situazione e così abbiamo concordato di ridurre l’orario e di introdurre il part time».
Una situazione pesante che secondo Mondin non si risolleverà con gli arrivi di Pasqua. «La gente che si muove è poca, credo che per me sia una delle peggiori primavere che abbia mai vissuto, anche se teniamo aperto tutto l’anno. I soldi delle famiglie sono sempre di meno».
Il presidente del Consorzio, giunto al termine del suo mandato, fa un breve bilancio di questi anni di attività. «Sicuramente avremmo potuto fare di più, ma sono mancati i finanziamenti. Qualche anno fa per la nostra attività ricevevamo 700 mila euro, ora invece siamo a poco più di 100 mila. Insomma, se siamo riusciti a salvarci è perché abbiamo usufruito di risorse provenienti dal Gal o dai fondi europei, anche se per il periodo 2014-2020 ancora non sappiamo nulla. Inoltre, non sappiamo nemmeno cosa succederà dei consorzi che la legge regionale sul turismo vuole trasformare in privati, cioè gestiti soltanto da aziende e non più con la presenza del soggetto pubblico», dice Mondin che ricorda come «anche l’aver chiuso molti degli Iat non è stato certo positivo per il nostro turismo. Noi abbiamo fatto i book shop, abbiamo fatto quello che si poteva fare con queste risorse, ma servirebbe maggiore unità del territorio, perchè non si può pensare che ogni territorio vada per conto proprio. Quello che manca è una rappresentazione e promozione complessiva del Veneto, come fanno le altre regioni».
Mondin lamenta infatti la forte divisione interna alla provincia: «Siamo troppo divisi, non si ragiona in modo unitario e così non si va avanti. Qui siamo divisi per vallate, e così non si ha alcun risultato. Non siamo riusciti nemmeno a fare il Consorzio unico facendo entrare quello di Auronzo». E poi il presidente del Consorzio Dolomiti ritorna alla sua prossima scadenza: «A fine aprile l’assemblea si riunirà per nominare il nuovo presidente, ma io non mi candido più, lascio spazio ai giovani». (p.d.a.)
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