Monossido da una caldaia sul lavoro tre elettricisti rimangono intossicati

Padre, figlio e un dipendente della ditta devono ricorrere prima al Pronto soccorso e poi alla camera iperbarica di Mestre



Monossido dalla caldaia: tre gli intossicati. È successo ieri mattina, al numero 23 di via degli Agricoltori, una traversa di via Tiziano Vecellio, tra la sede di Bim Gsp e il centro commerciale Veneggia. Verso le 10 gli elettricisti della Digieffe Impianti elettrici stavano facendo il loro mestiere, nell’ambito della ristrutturazione di un appartamento di proprietà. Erano al lavoro il 57enne titolare dell’azienda Franco De Gasperi, il figlio Christian di 34 anni e il dipendente A.T. di 32. Improvvisamente, per cause ancora in corso di accertamento, l’operaio più giovane ha avvertito uno strano malore ed è diventato subito chiaro che qualcosa di pericoloso stava succedendo, senza che nessuno avesse avuto modo di accorgersene.

Tutti e tre stavano respirando, ormai da qualche tempo, monossido di carbonio, probabilmente emesso da una caldaia collegata all’impianto di riscaldamento. La chiamata al 118 è stata il più possibile tempestiva e, nel giro di pochi minuti, dall’ospedale San Martino sono arrivate le ambulanze. I tre sono stati imbarellati e trasportati al Pronto soccorso per i primi accertamenti e qui diventato più evidente quello che era successo solo pochi minuti prima. A quel punto è stato necessario il trasferimento nella camera iperbarica di Mestre, dove sono stati sottoposti alla necessaria terapia, respirando per alcune ore ossigeno al 100 per cento ed eliminando così il monossido dall’organismo.

Il trattamento è andato avanti fino al pomeriggio, quando il pericolo è passato e le condizioni dei pazienti sono tornate normali e tali da autorizzare le dimissioni. I due De Gasperi e il collega sono tornati a Belluno a bordo dell’ambulanza e presto potranno tornare allopera. Sul posto, sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo radiomobile, su richiesta del 118, per fare tutti gli accertamenti necessari su appartamento e caldaia: «Ci siamo spaventati davvero molto», ammette Edda Collazuol, moglie di Franco e madre di Christian, «non sai mai cosa può succedere, in casi di questo genere, anche perché non puoi immaginare di rimanere vittima del monossido di carbonio, mentre ti stai occupando dell’impianto elettrico di una casa. Peraltro non sappiamo ancora di preciso cosa sia capitato, di conseguenza non vorrei rischiare di essere imprecisa in qualche dettaglio. Meglio aspettare le prossime ore, per avere un quadro molto più chiaro dell’accaduto». —



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