Monsignor Andrich: «Sono anni di violenza, ma non perdete la speranza»

L'omelia pasquale del vescovo di Belluno e Feltre ha messo in evidenza le difficoltà di un periodo storico difficile per tutti e puntato il dito sulla troppa facilità con cui vengono abbandonate le persone, non senza nascondere l'apprensione per monsignor Virgilio Pante e a don Augusto Antoniol, impegnati in Kenya e in Niger.
Il vescovo Giuseppe Andrich durante l'omelia pasquale in Duomo
Il vescovo Giuseppe Andrich durante l'omelia pasquale in Duomo

Non perdete mai la speranza, anche se viviamo anni difficili. Lo ha ripetuto più volte nella sua omelia pasquale il vescovo Giuseppe Andrich, durante la Messa pasquale celebrata in Duomo. «Siamo in anni di grande violenza e a volte vien proprio da dire, guardando avanti, “ormai”, ormai il male sembra proprio avere la vittoria. Anche guardando la nostra vita: ma come facilmente le persone vengono abbandonate, lasciate ad affrontare momenti di solitudine e sofferenza, di coscienza di essere uno in più, uno di troppo. C’è una mancanza di speranza per chi vive questi anni. Ma il Signore è risorto, ci accompagna anche quando voltiamo le spalle alla speranza, lui rimane, lui c’è e ci dice: io sono con voi, non abbiate paura. C’è qualcosa di grande da realizzare e lui è con noi».

Un invito, quello rivolto ai fedeli, ad andare avanti, a camminare «perchè siamo fatti per pensare e avere un futuro e la profonda fede ci consente di preparare un futuro radioso».

Funzione pasquale conclusasi con la benedizione impartita ai fedeli e un pensiero alle persecuzioni e alle stragi «che tanta apprensione stanno creando in questi momenti. Da quelle in Kenya, dove c’è stato un eccidio, di giovani e studenti, c’è anche il nostro vescovo, originario di Lamon, monsignor Virgilio Pante, come pure in Niger, altra zona molto oppressa da questi momenti così tragici, dove c’è un prete nostro, don Augusto Antoniol. Al di là di queste apprensioni, che ci toccano molto da vicino, che ci fanno vivere con preoccupazione, non perdiamo mai la fede, confidiamo nella preghiera».

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