Montagna: legge di sviluppo in quattro punti
L'assessore Finozzi ha presentato la bozza che approderà in giunta
BELLUNO. Una bozza di legge per lo sviluppo sostenibile e innovativo della montagna veneta. A presentarla ieri a Belluno, nella sede della Provincia, è stato l'assessore regionale Marino Finozzi. Un tavolo tecnico, in cui si è parlato anche di promozione Dolomiti Unesco, a cui sono state invitate a partecipare le associazioni di categoria del Bellunese e i sindacati. «Non pretendiamo che questa proposta risponda esaurientemente a tutti i problemi e le istanze dei soggetti coinvolti nello sviluppo della montagna», ha sostenuto Finozzi, registrando alcune evidenti perplessità manifestate dall'Ascom con Franco Debortoli, da Confindustria con Stefano Perale e dall'Unione Artigiani con Walter Capraro. La bozza del decreto approderà in Giunta regionale solo dopo l'approvazione dello Statuto e della nuova e attesa legge sul turismo. «Qui si punta soprattutto a definire delle linee guida per contrastare lo spopolamento di questi territori», ha affermato l'assessore regionale al turismo, con delega anche alla montagna. Per Finozzi si è voluto abbozzare una legge con un numero limitato di articoli «perchè non finisca in una jungla di emendamenti come quella precedente e sia in grado di attirare finanziamenti nel corso di alcuni anni». I quattro punti fondamentali su cui si basa la bozza del disegno di legge, introdotto dal presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, presente all'incontro con l'assessore al turismo, Vettoretto, riguardano tematiche già comprese in altre leggi «ma che qui assumono un peso maggiore e più determinante», ha spiegato Finozzi. In primo luogo appare il sostegno all'attività agricola e alle produzioni tipiche locali, anche di alta montagna come quelle delle malghe, nel segno dell'innovazione tecnologica a basso impatto ambientale e come base e traino per il turismo. Altro punto cardine contenuto nella proposta di legge la difesa idrogeologica del territorio, quindi la valorizzazione del patrimonio edilizio già esistente, sulla base di una sua gestione in sintonia con il risparmio energetico e con l'ambiente. Infine, contro lo spopolamento, viene ribadita la necessità del mantenimento dei servizi pubblici essenziali, quindi mobilità in generale, collegamenti con le frazioni, trasporto studenti e anziani, incremento della banda larga, fino a citare lo sgombero neve e la gestione associata dei servizi. «Chiederemo che insieme venga stanziato anche un fondo riserva per la montagna e la possibilità di ottenere degli sgravi fiscali», ha affermato Bottacin. La bozza di legge dovrebbe quindi essere portata in Giunta a Palazzo Balbi solo dopo la definizione dello Statuto contenente i termini della specificità montana (una consecutio sulla quale insistono molto le associazioni di categoria) e della legge sul turismo, altra materia piuttosto controversa per un settore già soggetto a pesanti tagli. Una nuova legge che dovrà cercare anche di ridefinire in qualche modo le competenze e a chi toccherà gestire i fondi che la Regione assegnerà a questo comparto. In tema di promuovere le Dolomiti Unesco, ieri pomeriggio, al rifugio Crepaz sul Pordoi, Finozzi e Vettoretto hanno illustrato un progetto da un milione e mezzo di euro di cui è capofila la Regione Veneto. Un'attività di promozione che sarà condivisa con il Friuli e le province di Trento e Bolzano.
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