Montagna per tutti con i sentieri accessibili. Dall’Orsera al Lunelli: nel Bellunese sono 19

La Fondazione Dolomiti Unesco ha sistemato altri 15 sentieri che ora possono essere percorsi da disabili o anziani
Il rifugio Città di Fiume
Il rifugio Città di Fiume

BELLUNO. La pandemia e la prolungata limitazione degli spostamenti hanno accresciuto il bisogno di vivere, anche per una sola giornata, in spazi aperti e in un ambiente salubre.

Venerdì, per esempio, il Falzarego era quasi off limit, con le auto imbottigliate e i versanti che pullulavano di ciaspolatori, scialpinisti, semplici camminatori. Sotto assedio anche il Pordoi, di più ancora Misurina. La neve fa da calamita, ma anche alle quote più basse sono numerosi i camminatori. E lungo il lago di Alleghe compaiono anche le carrozzine con i diversamente abili.

Arriva, dunque, puntuale la proposta, da parte della Fondazione Unesco, dei sentieri accessibili. Un’altra quindicina, che portano a 36 i percorsi individuati sulle Dolomiti Unesco, dall’Alto Adige alla Carnia udinese.

In tutto nel bellunese ce ne sono 19: Sentieri naturalistico Orsera – Val Canzoi; Pecol – Malga Pioda; Lungolago di Alleghe; Piani di Pezzè – Col dei Baldi (Alleghe); Passo Staulanza – Rifugio Città di Fiume; Zoppè di Cadore – Rifugio Talamini; Val Pramper (Zoldo); Foresta di Cajada Longarone; Casera Pra di Toro – Rifugio Padova (Domegge); Foresta di Somadida (Auronzo); Monte Faloria (Cortina); Larieto – Rifugio Mietres (Cortina); Cima Tofana (Cortina); Monte Lagazuoi (Cortina); Rifugio Auronzo – Rifugio Lavaredo (Tre Cime); Valgrande – Rifugio Lunelli (Comelico); Marmolada; Passo San Pellegrino; Sass Pordoi.

«Le Dolomiti sono un patrimonio di tutti. La loro accessibilità rappresenta un obiettivo primario per la Fondazione Dolomiti Unesco» ricorda il presidente Mario Tonina «che ha promosso, in collaborazione con enti e associazioni del territorio e grazie al finanziamento erogato dal Mibact, un progetto rivolto a chi ha limitate possibilità motorie: non solo disabili, ma anche persone anziane o bambini piccoli.

Accedendo al sito www.visitdolomites.com, sarà possibile prendere visione di 36 percorsi, accessibili a tutti, nell’ambito dei nove Sistemi dolomitici riconosciuti dall’Unesco. Sono indicati con chiarezza non solo il livello di difficoltà del percorso, ma anche la mappa dettagliata dell’itinerario, le coordinate Gps, le caratteristiche ambientali e geomorfologiche della zona. E sarà possibile un’anteprima dell’itinerario con google street view, per una valutazione a 360° sulla possibilità di intraprendere il percorso».

Il progetto ha coinvolto numerose associazioni che hanno concorso a realizzare il video di presentazione e a mappare e testare i percorsi: Assi Onlus, Cooperativa sociale independent L., Odar – La Gregoriana, Sportfund, Dolomiti Open, Cooperativa Mazarol, Guide del Parco delle Dolomiti Friulane, SportABILI.

Con un metro e mezzo di neve tanti di questi itinerari non sono accessibili né ai diversamente abili, né ai camminatori abilissimi. Però ci sono percorsi da affrontare con sufficiente tranquillità, a cominciare dal lago di Alleghe. «La Fondazione Dolomiti mette i suoi servizi informativi a disposizione di tutti, già da questi fine settimana d’inferno» afferma il presidente, raccomandando massima prudenza e rispetto delle norme. Anche se lungo gli itinerari indicati non ci sono condizioni per assembramenti.

Il Soccorso Alpino, dal canto suo, invita comunque – con il coordinatore Alex Barattin – a prendere anticipatamente conoscenza delle condizioni ambientali prima di partire, soprattutto se si è in quota. —
 

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