Montature per occhiali sostenibili con “occhio al bio”

Uno studio indica come riciclare gli scarti di bioplastica. Alcuni possono essere riutilizzati, altri diventano biometano
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Il logo dell'iniziativa
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Bioplastiche da occhiali a partire dagli scarti agricoli. È una delle tante novità annunciate da Certottica: entrano a pieno titolo nel novero dei nuovi potenziali materiali a disposizione del settore eyewear. Il tutto nell’ambito del progetto “Occhio al Bio!”, sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università degli Studi di Trento in collaborazione con Certottica e vincitore, nel 2020, del bando “Ricerca & Sviluppo – Opportunità per le imprese” promosso da Fondazione Cariverona in partnership con Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Degna di nota la possibilità di avviare una filiera industriale circolare per alcune plastiche e di produrre bioplastiche a partire dagli scarti agricoli; queste ultime entrerebbero così a pieno titolo nel novero dei nuovi potenziali materiali a disposizione del settore eyewear.

«Ci siamo occupati, in particolare, di come trasformare rifiuti di materiale bioplastico del settore dell’occhialeria (montature, lenti, scarti di lavorazione) in energia e “materie prime seconde”», spiega Luca Fiori, responsabile scientifico del progetto e coordinatore del Green processes engineering lab dell’Università di Trento, «cioè scarti di produzione o di materie derivanti da processi di riciclo da reimmettere nel sistema economico come nuove materie prime».

Il laboratorio ha operato su cinque diverse matrici a base biologica tipiche del settore dell’occhialeria: una formulata partendo da amido di mais, un’altra da caseina del latte, due acetati di cellulosa, una poliammide e abbiamo riscontrato differenze importanti in termini di (bio)degradabilità dei materiali. Trattati in condizioni di acqua liquida a temperature adeguate (dai 180 ai 250 °C), alcuni di questi materiali sono risultati utilizzabili per la generazione di biometano e altri si sono convertiti in composti chimici di interesse – detti platform chemicals – per la produzione di nuove bioplastiche.

Corrado Facco, amministratore delegato di Certottica Group, ricorda che «la società ha messo al centro della sua agenda strategica una serie di iniziative concrete, come appunto quella sulle plastiche e bioplastiche, per offrire nuove opportunità al sistema delle imprese, nazionali e non solo. Contestualmente», sottolinea Facco, «in stretta collaborazione con Anfao, Certottica sta sviluppando un nuovo sistema di valutazione del prodotto occhiale, che consentirà a breve di rendere disponibili disciplinari e regole oggettive di valutazione e benchmark per un sistema di certificazione volontaria delle diverse collezioni di occhiali o loro componenti, secondo standard internazionali riconosciuti. Un altro passo concreto e davvero strategico per l’innovazione del bello e ben fatto, in linea con i macrotrend di altri comparti del fashion».

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