Monte Avena, ci sono 20 mila metri cubi di alberi schiantati
FONZASO
La stima aggiornata è che i metri cubi coinvolti dallo schianto degli alberi a seguito di Vaia, fra Fonzaso, Pedavena e Sovramonte nell’ampio territorio, arrivino a ventimila. I sindaci hanno atteso le autorizzazioni del caso, insistendo non poco per poter sgomberare quanto prima l’area anche per questioni igienico-sanitarie considerato che il legname sta marcendo. E adesso hanno dato incarico a un professionista, il dottore forestale Romano Moretta per la redazione di un progetto che autorizza a procedere alla fase esecutiva.. Il progetto dovrà essere consegnato entro il 30 di questo mese. «Dall’approvazione dell’elaborato alla fase esecutiva non dovrebbe trascorrere molto tempo anche perché come sindaci abbiamo messo una certa fretta agli organismi preposti», spiega il sindaco di Fonzaso, Giorgio Slongo. «Certo è che, considerata l’ampiezza del territorio che è rimasto pesantemente coinvolto e che riguardai tre Comuni limitrofi, perché l’area si estende dalla Casera dei Boschi, al Campet fino a inoltrarsi nel sovramontino e lambire Faller, dobbiamo mettere in conto sei mesi di lavoro almeno, a cura di una ditta specializzata. Se si parte ora, abbiamo ragione di pensare che entro fine estate sia tutto a posto».
Risale ai primi di aprile la convenzione sottoscritta dai tre sindaci per le operazioni di esbosco forzoso e di successiva vendita delle piante asportate e trasformate in legna da ardere. La località è quella di Campon d’Avena. Dopo la forma dell’accordo è stato contattato dalle rispettive amministrazioni il professionista di fiducia, appunto Romano Moretta, che si è reso prontamente disponibile alla verifica dei danni da vento, provocati dalla tempesta Vaia, sul Monte Avena. Si è provveduto all’affidamento diretto, considerato che il valore dell’intervento (in termini di progetto e assistenza alle operazioni) è inferiore ai cinquemila euro. E il professionista ha già avuto incarichi in precedenza per conto del comune di Fonzaso.
«La procedura semplificata di affidamento dell’incarico professionale» , si evidenzia dai tre comuni, «avviene nel rispetto dei principi comuni di economicità, tempestività e efficacia». Il fine del resto è quello di provvedere al più presto al prelievo del patrimonio boschivo schiantato al suolo. Più di ottomila metri cubi sono quelli che si sono documentati sul territorio di Pedavena e la parte restante, per arrivare a ventimila, è ripartita fra Sovramonte e Fonzaso.
La ditta che si aggiudicherà l’appalto porterà via il legname contribuendo anche alla bonifica dell’area esposta, peraltro, alle aggressioni di insetti e parassiti. C’è un parassita, in particolare, che si annida nel legname degradato e che può veicolare organismi dannosi per le piante rimaste in piedi e tuttora sane. Il tempo per la potenziale proliferazione è stimato fra giugno e luglio. Anche per questo, cioè ai fini della profilassi, i sindaci hanno messo fretta rispetto all’intervento. —
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