Niente biglietto, bottigliate in testa all’autista della corriera
L’episodio sulla tratta sostitutiva Montebelluna-Belluno di Trenitalia. L’aggressore voleva viaggiare gratis
Autista di corriera aggredito e preso a bottigliate in testa nella tratta Montebelluna- Belluno-Calalzo. Ancora violenze sui mezzi pubblici.
Non c’è pace per gli autisti delle corriere del servizio pubblico, costantemente bersaglio di aggressioni fisiche e verbali. L’ultimo episodio risale alla serata di sabato ed è avvenuto alla stazione ferroviaria di Montebelluna.
La vittima è un autista montebellunese di 44 anni, che lavora per un’azienda privata che effettua servizio sostitutivo per Trenitalia, nella tratta Montebelluna-Belluno-Calalzo.
La linea ferroviaria di quel tratto è, infatti, interrotta per lavori. L’uomo è stato preso a bottigliate in testa da un balordo, un nordafricano già noto alle forze dell’ordine per avere ricevuto un Daspo dalla città di Montebelluna. I carabinieri, chiamati dagli stessi passeggeri della corriera, hanno avviato indagini per risalire al responsabile.
Il fatto risale alle 19 di sabato sera. Il 44enne era seduto alla guida della corriera che di lì a poco sarebbe dovuta partire con destinazione la stazione ferroviaria di Belluno, quando, tra i passeggeri, s’è presentato un marocchino.
«Lo conosciamo tutti di vista – racconta l’autista – e già quando l’ho visto ho capito che ci sarebbero stati dei guai. In effetti, era senza biglietto. Doveva andare a Cornuda. Io gli ho fatto presente che senza il titolo di viaggio non sarebbe potuto salire».
Ma l’uomo ha iniziato a chiedere soldi ai passeggeri, già saliti, e in attesa di partire. Tra loro numerosi bellunesi.
«Naturalmente – continua – nessuno gli ha dato i soldi per il biglietto. L’ho fatto scendere, ribadendogli che senza biglietto sarebbe rimasto a terra. Allora è sceso ed è andato verso la stazione dove ho visto che ha raccolto una bottiglia di birra vuota da 66 centilitri. Tornando verso la corriera, ha nascosto la bottiglia dietro alla schiena per non farsi vedere. Quando ha provato di nuovo a salire l’ho bloccato cercando di tenerlo a distanza. Lui ha detto che la macchinetta dei biglietti era guasta e che voleva salire- Poi ha iniziato a gridare di non toccarlo e a un certo punto ha estratto la bottiglia e ha iniziato a darmela in testa. Ho preso due colpi sul capo e a quel punto ne è nata una zuffa perché io dovevo pur difendermi. Mentre era a terra, ha perso la bottiglia e un vigile del fuoco, in servizio a Montebelluna, è riuscito a sottrargliela, evitando che la usasse ancora come arma d’aggressione».
La zuffa è continuata finché un gruppo di giovani marocchini, connazionali dell’aggressore, non sono intervenuti per farlo scappare. Di lì a poco è intervenuta una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Montebelluna.
«Ho dato ai carabinieri – spiega l’autista aggredito – tutte le indicazioni utili per identificarlo. Loro stessi lo conoscono perché ha ricevuto un Daspo da Montebelluna. Ma nonostante ciò, continua a venirci e a combinare guai. Nonostante sia stato colpito da due bottigliate, ho continuato il mio servizio fino a Belluno. Poi, sono andato al pronto soccorso per avere un referto medico. Avevo un bernoccolo sul capo e mi faceva mal di testa. Stamattina (il 12 gennaio, ndr) ho fatto i raggi all’ospedale ma fortunatamente non ho riportato fratture».
Non è la prima volta che l’autista 44enne di Montebelluna viene aggredito.
«La prima volta – racconta – è successa ad aprile dell’anno scorso: Un signore veneziano mi ha aggredito perché non ho permesso ai suoi cani di grossa taglia di salire sul mezzo. Ho solo fatto rispettare le regole. Chiediamo più sicurezza e pene certe per gli aggressori».
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