Morandini: «Secondi solo al Gran Canyon»

Record di visualizzazioni. Vantaggi: «Durante le riprese ho incontrato palestinesi e iraniani»

BELLUNOI. «Le Dolomiti, in termini di visualizzazioni, sono seconde solo al Gran Canyon, che è stato il primo luogo censito da Google Street View». Marcella Morandini, direttore della Fondazione Dolomiti Unesco, sottolinea le grandi potenzialità di questa modalità innovativa di promuovere il bene Patrimonio dell’umanità in tutto il mondo. «Le tante mappature realizzate sia d’estate che d’inverno possono essere inoltre utilizzate insieme ad altri progetti», mette in risalto. «Basti solo pensare al nuovo portale, recentemente presentato a Roma, Visitdolomites.com, in cui è stato inserito il lavoro fatto con Google. L’apposita funzione “trekfinder” permette al turista di pianificare le proprie escursioni e di avere un’anteprima dell’emozione che andrà a vivere in montagna».

Insomma, Google Street View è un modo per “studiare” le Dolomiti prima di andarci in vacanza. «Il numero di potenziali turisti che si può intercettare con questo strumento è elevatissimo: gli utenti sono infatti circa un miliardo e 800 milioni», spiega Vantaggi. «L’inserimento delle Dolomiti online ha già avuto riscontro nel nostro territorio in termini di arrivi. Tant’è che i gestori di rifugi stanno traducendo depliant e guide in lingue a cui prima non si pensava. Durante il lavoro di mappatura con il Google Trekker ho incontrato personalmente palestinesi, iraniani, tanti australiani e americani. Non mancano gli spagnoli e anche gli inglesi stanno cominciando a tornare sulle nostre montagne. Pure i sudamericani sono parecchi, soprattutto brasiliani e argentini, ma anche peruviani, per fare un esempio».

«La clientela sta diventando sempre più mondiale», fa eco Sartori. «I primi clienti che ho visto nella mia attività ricettiva, a giugno scorso, sono stati una coppia di australiani, turisti dalla Nuova Zelanda e sudafricani. Provenienze che, fino a una decina di anni fa, non erano pensabili. Bisogna attrezzarsi per rispondere ai cambiamenti. Non è sempre facile, ma è necessario essere al passo con i tempi».

La Fondazione Dolomiti Unesco sta intanto pensando di utilizzare Google non solo per mappare i sentieri. «Stiamo valutando di muoverci in questo senso con i musei», anticipa la Morandini. «Un modo per andare anche a completare l’apposita sezione che abbiamo inserito in Visitdolomites.com».

Continua poi il progetto per l’accessibilità, a cui la Fondazione sta lavorando da tempo. Un progetto che permette a tutti, abili e non, di accedere al Patrimonio Unesco, in autonomia oppure accompagnati da una guida esperta. «L’obiettivo è arrivare a raccogliere e a mettere online, dopo aver provveduto alla mappatura, i percorsi accessibili che già sono attivi».(m.r.)

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