Moretti, ultime ore per la caccia al nome nelle cinque liste

Partito Democratico e Veneto Civico mettono al sicuro un buon bottino, ancora posti liberi nelle altre tre
Di Irene Aliprandi
Salmaso Asolo visita in fornace di Alessandra Moretti
Salmaso Asolo visita in fornace di Alessandra Moretti

BELLUNO. Ultimi frenetici aggiustamenti per le numerose liste che parteciperanno alle elezioni regionali di fine maggio. Mentre la scadenza di sabato 2 si avvicina, alcune decisioni diventano definitive, mentre altre vengono totalmente stravolte anche per le reazioni che suscitano. Nel centrosinistra la scossa più potente l’ha data l’accordo del Bard con Alessandra Moretti, patto che non è piaciuto a tutti dentro il Partito Democratico che teme di perdere quote di elettorato a favore degli autonomisti dolomitici. L’intesa però è fatta e a questo punto non si tocca, anche perché nell’ottica di un testa a testa la Moretti ha bisogno di raccogliere ogni voto utile e il Bard ha già dimostrato di averne tanti da offrire.

Se in passato le elezioni regionali regalavano scarse emozioni, quest’anno la legge elettorale rende la competizione più avvincente per chi osserva e ben più stressante per chi partecipa. Al normale fiorire di simboli, infatti, si affiancano liste allungate. Nel bellunese, ad esempio, in passato le liste contenevano due nomi, ma se la congiuntura astrale era favorevole si potevano avere tre eletti e magari un quarto trovava posto in giunta. Ora i candidati sono cinque per ogni lista, ma solo due passeranno, non uno di più, quindi l’elezione è quanto mai incerta e ogni candidato si trova indebolito dal moltiplicarsi degli sfidanti.

La prima conseguenza è che non è facile trovare candidati disponibili, ma la chiusura è ormai agli sgoccioli.

Alessandra Moretti, che vede il miracolo a portata di mano, ha deciso di candidarsi a presidente della Regione Veneto con l’appoggio di cinque liste, a partire ovviamente dal Partito Democratico che in liste propone Sabrina Bellumat, Erika Dal Farra, Sandra De Min, Pierpaolo Genova e Sergio Reolon.

Il simbolo del Pd, che non dovrebbe avere problemi ad esprimere un consigliere regionale, avrà un alleato con i numeri del concorrente. La lista Veneto Civico, infatti, è quella che ospita il Bard con Andrea Bona, Alessandra Buzzo e Danilo Marmolada; ma anche l’Idv con Maurizio Cera e i Socialisti con Alessandra De Bettin. Se le cose per Zaia si mettessero male, c’è da scommettere su questa lista per il secondo eletto bellunese.

Non è ancora completa, invece, la lista Moretti Presidente dove il centrosinistra intende catalizzare l’attenzione delle imprese e delle partite iva e ha dato ospitalità a Gildo Trevisan, mentre non è ancora chiaro se Marta Zampieri sarà in questo gruppo o nella Lista delle Autonomie, che ha avrebbe già conquistato credibilità da parte del Comitato Acqua Bene Comune, con la presenza di Lucia Ruffato.

La squadra che appoggia Alessandra Moretti si completa con la lista dell’area di Sinistra formata da Sel (tranne quella del Comune di Belluno), Rifondazione Comunista, Verdi e ambientalisti con nomi ancora incerti e un lavoro di costruzione affidato soprattutto alle segreterie regionali. Un candidato è già da considerarsi sicuro, quello del segretario provinciale e presidente dell’Assemblea regionale di Sel, Diego Pauletti.

Questi ultimi giorni saranno decisivi per la limatura delle liste e la definizione di tutti i candidati, che dovranno firmare la loro accettazione di fronte ad un notaio padovano entro il primo maggio. Nel frattempo per molte liste c’è anche il problema della raccolta delle firme a sostegno delle candidature, firme che dovrebbero essere espresse quando la lista è pronta. L’organizzazione del centrosinistra è tale da assicurare una rapida raccolta, ma più si avvicinano le 12 del 2 maggio, più la situazione si fa affannosa.

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