Morì perché non amputata «I medici hanno delle colpe»
CORTINA
Un calvario fra Belluno e Cortina. Due medici a processo. Angela Bauso morì nel 2013, dopo essere tornata a casa, in Sicilia. Aveva 65 anni, quando è deceduta, dopo aver risalito l’Italia fino alle Dolomiti, per farsi curare al Codivilla Putti di Cortina, uno dei centri più qualificati per la cura delle malattie legate all’osteomielite. Aveva già girato diverse strutture ospedaliere, nella sua terra e il dottor Palumbo le aveva consigliato Centofanti. Per via di un’infezione all’altezza di un ginocchio operato, era diventata necessaria un’amputazione, che però a Cortina non si poteva fare, in mancanza di un reparto di terapia intensiva.
Sono a giudizio per omicidio colposo Francesco Centofanti, direttore dell’istituto ortopedico ampezzano, e Cosimo Salfi, dirigente medico di ortopedia e traumatologia in servizio all’ospedale San Martino di Belluno, con precedenti esperienze a Cortina. Un processo, che sarà deciso dagli specialisti; nell’udienza di ieri, davanti al giudice Feletto hanno illustrato la loro perizia i consulenti del pubblico ministero Rossi, Roberto Nardacchione e Claudio Rago. Entrambi hanno evidenziato essenzialmente due profili di colpa. Salfi avrebbe dovuto trattenere la paziente a Belluno, senza farla tornare a Cortina; dal momento che qui l’intervento non si poteva fare, Centofanti avrebbe dovuto attivare una procedura di urgenza, anche telefonando a un ortopedico bellunese e propiziando l’intervento. In altre parole, non ha tutelato gli interessi della paziente.
I difensori dei medici Patelmo e Xaiz la vedono in maniera del tutto diversa e verrà il turno dei loro consulenti. Di sicuro la certezza sulla necessità dell’amputazione è arrivata l’8 agosto e l’ultima possibilità di farla era il 14 agosto. Fu trasferita a Belluno e poi di nuovo a Cortina, nel frattempo i suoi organi vitali subirono un crollo e l’intervento non fu più possibile. La donna chiese di tornare in Sicilia, dove poco dopo morì per collasso cardiocircolatorio. Aveva altre patologie.
Angela Bauso si sarebbe fatta amputare quella gamba ovunque, ha detto la figlia, durante la sua deposizione. L’importante era stare finalmente meglio, dopo momenti molto difficili, nei quali era stata costretta a letto e con una macchina attaccata al ginocchio per i lavaggi necessari. Non era in grado di fare nulla e quasi si vergognava della sua condizione. La donna e i fratelli si sono costituiti parte civile con l’avvocato Lo Giudice del foro di Enna. Sono imputati anche i responsabili civili: Istituto Codivilla Putti e assicurazione Milanese per l’ospedale San Martino di Belluno. L’avvocato Sabrina Casagrande difende il Codivilla, Ketti Bazzani l’assicurazione ed Erminio Mazzucco l’Usl 1. —
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