Morì risucchiata dall’onda: il sindaco sarà processato

Il primo cittadino di Praiano, sulla Costiera Amalfitana è accusato di omicidio colposo per la morte della turista bellunese
Il luogo in cui una turista veneta di 55 anni è morta a Praiano in Costiera Amalfitana (Salerno) a causa di un'onda che l'ha travolta e risucchiata in mare, 2 gennaio 2018. ANSA
Il luogo in cui una turista veneta di 55 anni è morta a Praiano in Costiera Amalfitana (Salerno) a causa di un'onda che l'ha travolta e risucchiata in mare, 2 gennaio 2018. ANSA



Onda anomala sui turisti. Il sindaco di Praiano, Giovanni De Martino, sarà processato dal Tribunale di Salerno. La Procura campana lo accusa di omicidio colposo per la morte della bellunese Mariangela Calligaro. Il sostituto procuratore Roberto Penna lo ritiene responsabile dei fatti accaduti il 2 gennaio 2018, lungo la passeggiata di Marina di Praia.

Secondo il magistrato la colpa del primo cittadino, in quanto garante della pubblica incolumità, è collegata al fatto che mancava il cartello, che vieta di passeggiare in quell’area, in caso di mare agitato. Ce n’è uno sul tratto che collega via Mareterra alla strada statale 163 Amalfitana, mentre non esisteva dall’altra parte della strada e questo potrebbe aver ingannato la comitiva di escursionisti. La 55enne consulente della filiale cittadina di Banca Fideuram fu risucchiata in mare da un’onda, mentre passeggiava con il marito Carlo Talamini e gli amici Nicola Zeggio e Nicoletta Bressa, lungo uno dei percorsi più suggestivi dell’intera Costiera.

Era inconsapevole del pericolo che stava correndo, come nove anni prima la 37enne Manuela Castaldo, napoletana di origine somala, che era stata a sua volta trascinata della forza delle onde e aveva perso la vita. In questo caso, peraltro, l’inchiesta era stata aperta e archiviata senza colpevoli.

I quattro bellunesi stavano trascorrendo un periodo di vacanza, alloggiavano in un bed and breakfast di Praiano ed erano attrezzati per fare percorsi di trekking. Quasi per caso hanno deciso di cominciare quella passeggiata, durante la quale sono stati travolti da questa onda gigantesca. Talamini e Calligaro sono stati trascinati al largo e c’è voluto l’intervento del gommone della Guardia costiera per recuperarli. La donna era priva di sensi, anche per un colpo al viso e non è bastata mezz’ora di tentativi di rianimazione per salvarle la vita. È andata in arresto cardiocircolatorio e non c’è più stato niente da fare.

È stato forse l’urto contro la balaustra del percorso la principale causa del decesso. Il medico del 118 di Salerno non ha potuto che costatarne il decesso e informare l’autorità giudiziaria. Zeggio, l’unico a non essere stato risucchiato dall’acqua, si è tuffato ed è andato a salvare la moglie aggrappata a una boa, oltre la scogliera, con l’aiuto di un salvagente e una corda che aveva trovato nei paraggi. La donna era in leggera ipotermia, ma stava bene.

È passato più di un anno e mezzo da quella tragica giornata e le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno e delegate ai carabinieri di Amalfi sono state lunghe e complesse. Nel frattempo, un altro cartello è stato posizionato: da un po’ di tempo, dice a locali e turisti che è vietato l’accesso, quando il mare è agitato. Alla fine dell’estate ci sarà un processo penale al sindaco, nel quale la famiglia di Mariangela Calligaro potrà costituirsi parte civile, per avere un risarcimento dei danni. –



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