Moria di api per il clima, è allarme

Apidolomiti: «A rischio la tenuta degli alveari ancora sotto l’attacco della varroa»
- A Comano Terme nel fine settimana sono protagoniste le api e il miele: nelle strade riprodotta un'arnia gigante e mercatino con i prodotti degli apicoltori, previste anche attivita' per le famiglie come la caccia al tesoro
- A Comano Terme nel fine settimana sono protagoniste le api e il miele: nelle strade riprodotta un'arnia gigante e mercatino con i prodotti degli apicoltori, previste anche attivita' per le famiglie come la caccia al tesoro

BELLUNO. Si prepara un inverno “buio” per gli apicoltori bellunesi. Dopo due annate insolitamente negative, con una produzione di miele ridotta del 70% , ad aggravare la situazione arrivano le bizzarrie meteorologiche e la varroa. A rischio la tenuta degli alveari e sc’è chi paventa una strage.

A lanciare l’allarme è il presidente di Apidolomiti, Carlo Mistron: «La situazione è compromessa, speriamo che le api riescano a riprendersi, perché quest'anno con le temperature miti e l’umidità avremo anche una recrudescenza della varroa, contro la quale non valgono nemmeno più i trattamenti. A ciò si aggiungono i focolai di moria di api in tutta la provincia. Il problema», aggiunge Mistron, «è che chi non ha provveduto a nutrire gli insetti nelle arnie, li ha persi tutti».

«Dopo il blocco di covata», spiega ancora, «o le altre tecniche impiegate a luglio per il contenimento del carico di Varroa, da metà agosto ci siamo trovati con gli alveari poveri di scorte alimentari, tanto da dover intervenire per alimentare numerosi alveari».

Attualmente si riscontrano morie dovute alla scarsa alimentazione, alla varroa, nonché alla presenza di altri virus: «Il prolungarsi fino ad oggi di queste temperature miti e al di sopra delle medie stagionali, con fioriture fuori stagione sui nostri prati, hanno comportato la ripresa della covata in Valbelluna anche per gli alveari, che erano andati in blocco ad ottobre ed erano stati trattati con prodotti».

Dal presidente di Apidolomiti arriva quindi l’appello a tutti gli apicoltori a controllare lo stato degli alveari e, se necessario, a ripetere i trattamenti contro le malattie.

Mistron fa presente anche un’altra insidia che si sta presentando all’orizzonte per gli addetti del comparto. «Dobbiamo controllare gli apiari, visto che sono arrivati in Italia due nuovi parassiti, antagonisti dell’ape, l’Aethina tumida, un coleottero e la vespa velutina. Quest’ultima vola attorno all’alveare, mangiando le api che entrano o escono, impaurendole a tal punto che potrebbero non uscire più, decretando la fine dell’alveare stesso». (p.d.a.)

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