Morta per un malore Paola De Lorenzi, chef e proprietaria del rifugio Averau
CORTINA
Doveva essere la sua ultima stagione al rifugio Averau, per potersi poi dedicare ai suoi cari nipoti.
Paola De Lorenzi se n’è andata poco prima della mezzanotte di domenica scorsa, trovata dal marito Sandro Siorpaes, oramai senza vita, sotto la doccia, probabilmente dopo aver chiuso il servizio in cucina in una delle giornate più impegnative della stagione estiva.
Aveva da poco compiuto sessant’anni, dedicati quasi tutti all’attività della ristorazione, nello specifico chef di cucina. Grazie alle sue abilità culinarie e alle sue ricette esclusive il rifugio Averau è conosciuto come uno dei punti di ristorazione più quotati della valle d’Ampezzo, reso noto anche sulle riviste estere.
Paola era arrivata a Cortina molto giovane, non ancora ventenne, e a Cortina aveva trovato quello che è stato per tutti questi anni il suo compagno della vita, Sandro Siorpaes, con cui ha condiviso la gestione del rifugio Averau, a cui si sono uniti negli ultimi anni i figli Matteo e Margot. Proveniente da una famiglia di ristoratori (il papà di Sandro, Ado, e la moglie Augusta Pansolin inaugurarono nel 1957 il ristorante Rio Gere, tuttora gestito dai suoi discendenti), nel 1980 Sandro Siorpaes e la moglie Paola acquistarono il rifugio Averau, non ancora ultimato, dai fratelli Walter e Osvaldo Finazzer, e nel 1982 il rifugio venne riaperto con il nome di rifugio Averau.
In seguito, Sandro e Paola misero in opera altri lavori di ristrutturazione nel 1985 e nel 1988. Ma è il 2010 l'anno cruciale quando l’edificio venne definitivamente smontato, ricostruito e ampliato per diventare il rifugio che conosciamo oggi. Oltre al suo lavoro all’Averau, Paola faceva parte del gruppo dei chef della Delicious Trail, la manifestazione podistica nata per la valorizzazione dell’aspetto enogastronomico dell’area del Lagazuoi – 5 Torri.
L’inverno scorso aveva partecipato alla “cena a quattro mani” con lo chef del ristorante Al Camin Fabio Pompanin. Era sempre disponibile quando c’era bisogno di organizzare dei banchetti in centro per qualche manifestazione. Nell’ambiente della ristorazione ampezzana la conoscevano tutti ed era molto apprezzata sia per il suo lavoro, sia per la sua amicizia e simpatia.
La notizia ha colto tutti di sorpresa ieri mattina e ha lasciato l’amaro in bocca ad amici e colleghi, soprattutto coloro che lavorano nella ristorazione che in questo momento di grande impegno stagionale non potranno essere vicini alla famiglia come vorrebbero. Sulla pagina Facebook del rifugio Averau la famiglia ha annunciato la chiusura per un paio di giorni per il grave lutto familiare. La data del funerale non è stata fissata, in quanto ci vorranno gli accertamenti medici per stabilire di preciso la causa della morte. —
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