Morto don Sirio rettore del santuario del Nevegal

Se  n’è andato nella sua camera in Nevegal, assistito dalle suore e dal vicario generale della Diocesi: don Sirio Da Corte, 75 anni, è mancato ieri sera intorno alle 20.

BELLUNO. Se n’è andato nella sua camera in Nevegal, assistito dalle suore e dal vicario generale della Diocesi: don Sirio Da Corte, 75 anni, è mancato ieri sera intorno alle 20. Non ha retto alla fulminante malattia che lo aveva colpito a metà febbraio di quest’anno e che non gli ha dato scampo. Lui ha lottato fino all’ultimo ed è rimasto fedele ai suoi impegni di sacerdote e di rettore del Santuario diocesano Maria Immacolata nostra signora di Lourdes sul Nevegal.

Ieri sera sono arrivati in Nevegal il vescovo don Renato Marangoni e i famigliari giunti da Auronzo, luogo di origine di don Sirio.

«Era un sacerdote molto conosciuto», dice con un filo di voce e tanta commozione, il vicario generale. «Molto stimato, un grande predicatore cercato da molte persone per la confessione. Per la diocesi è un lutto molto grande, don Sirio era una persona molto amata dalla gente». Il 10 aprile scorso era stato il suo compleanno, che in Nevegal hanno festeggiato.

Don Sirio ha celebrato messa in santuario fino a domenica 17 aprile, l’ultima celebrazione invece risale a qualche giorno fa, venerdì 22 aprile, privata, avvenuta nella sua camera del Santuario, dal momento che non riusciva più a muoversi con la disinvoltura di sempre.

Nato ad Auronzo 75 anni fa, ha esercitato il suo ministero in molte parrocchie della provincia. È stato arciprete a Sedico, lo ricordano per la sua grande cultura e per la sua personalità nelle parrocchie di Vallada e Canale d’Agordo, dove è stato per otto lunghi anni, dal 2000 al 2008. Nel 2011, per un periodo di diversi mesi, è stato anche amministratore parrocchiale a Cortina, nella parrocchia dei santi Filippo e Giacomo: «Parroco a tempo», si definì al momento di tornare sul Nevegal come rettore del Santuario.

A Cortina raccontò ai fedeli, che nonostante il breve periodo, aveva «vissuto esperienze belle e significative, dalla Quaresima alla Settimana santa, al maggio di benedizione dei villaggi» e tanto altro. «Una stagione della mia vita di cui ringrazio il Signore e tutti coloro che l’hanno resa possibile», spiegò ai fedeli cortinesi.

Un male incurabile lo aveva colpito a metà febbraio di quest’anno, quando la malattia venne scoperta, ma don Sirio ha continuato nella sua opera. Gli sono stati molto vicini il vescovo Andrich, che è andato a trovarlo tantissime volte. Quanto a don Renato Marangoni, il nuovo vescovo fresco di ordinazione, don Sirio è una delle prime persone che ha voluto incontrare in questi pochi giorni che lo hanno visto in provincia.

La data dei funerali di don Sirio deve essere ancora decisa.

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