Motoslitte dalle Dolomiti per i soccorsi nella neve

Diciotto mezzi sono stati portati in Centro Italia, cinque dalla zona del Civetta «Abbiamo consegnato medicinali, generi alimentari, benzina per i generatori»

BELLUNO. «Con l'intervento in Abruzzo abbiamo fatto vedere sotto una diversa luce l'utilizzo delle motoslitte in montagna e questo andrà a creare una fidelizzazione con tutte le forze preposte al soccorso che vorranno utilizzare noi della Federazione motociclistica italiana come risorsa».

A dirlo è il tecnico federale Massimo Tosi, bresciano di origine ma bellunese d’adozione che sta creando una scuola di pilotaggio delle motoslitte sul comprensorio sciistico del Civetta, pronta a diventare una risorsa non solo per gli interventi della protezione civile e di soccorso, ma anche per gli operatori sulle piste da sci. Come allievo tecnico della Fmi, Tosi è tornato da poco dall’Abruzzo, dove è intervenuto su richiesta dalla Protezione civile locale per arrivare nelle frazioni isolate dalla neve, irraggiungibili con altri mezzi. La Federazione si è attivata inviando diciotto motoslitte, di cui cinque dal Bellunese. «Siamo stati contattati giovedì dal responsabile della nuova branca della protezione civile costituita all’interno della Federazione motociclistica italiana», spiega Massimo Tosi. Sono una trentina le località che sono state raggiunge nella zona di Teramo e dintorni: «Gli interventi più importanti si sono svolti intorno a Montorio al Vomano. Siamo riusciti ad arrivare nelle frazioni di San Giorgio, Altavilla, Poggio Umbricchio e Santa Croce, portando medicinali, generi alimentari, bombole di ossigeno e tanti litri di benzina per i generatori che alimentavano la corrente», prosegue.

«Ci siamo trovati ad andare in avanscoperta con il Gps in mezzo a un paesaggio lunare, dove non c’erano più punti di riferimento perché le strade erano cancellate sotto la neve. È stato veramente difficile», racconta Tosi, che mette l’accento sul cuore del motociclista, ma soprattutto rimarca «l’intelligenza di utilizzare un mezzo che da sempre viene visto come demone dall’apparato della montagna, ma che in questo caso, utilizzato con intelligenza assieme al Soccorso alpino, ha fatto la differenza per salvare tante persone», aggiunge.

«Abbiamo fatto capire che le motoslitte non sono quell’oggetto deleterio all'interno del panorama montano, ma una risorsa».

Raffaele Scottini

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