Multe e parcheggi, buco da 200 mila euro
Sballate le previsioni del bilancio Le entrate sono più che dimezzate
FELTRE. I conti non tornano. Al giro di boa del primo semestre, la barca dell’amministrazione fa acqua. A parte le spese, che non mancano mai, ci sono entrate che non “entrano”. Soprattutto quelle che, secondo la giunta Brambilla, dovevano arrivare da multe e parcometri. I feltrini che ora circolano su due sensi anche in centro non amano mettere mano al portafogli. Parcheggiano gratis o in divieto, tanto sanno che i vigili ci pensano dieci volte prima di staccare una multa. Il sindaco Vaccari un po’ se l’aspettava. E lo diceva da mesi: «Troveremo i conti in disordine». Ma quando gli hanno portato il bilancio di metà anno si è portato la mano sul cuore. Ragionando su scala annuale, all’appello - voce entrate - mancano più o meno duecentomila euro. Questo perché tutte le previsioni, alla prova dei fatti, sono risultate sballate. Secondo i calcoli di Brambilla e della sua giunta, dalle multe nel 2007 sarebbero arrivati nelle casse del comune duecentomila euro. Ma dopo sei mesi anziché centomila ne sono entrati quaranta. Così anche dai parcometri, i cui introiti (stimati su base annua in 310 mila euro) sono sotto il 50 per cento delle entrate attese, ossia attorno ai 60 mila euro anziché 155 mila. Il totale - 100 mila euro di meno da una parte, 95 mila dall’altra - fa un buco di duecentomila. «La realtà è che si stanno dimostrando con i fatti le perplessità che noi presentavamo dai banchi dell’opposizione», dice il sindaco Vaccari. «C’è un buco e ci toccherà tapparlo». Secondo i nuovi calcoli, anche intensificando i controlli il comune riuscirà a recuperare solo una parte delle somme che prevedeva di incassare. «Con le multe forse arriviamo a 175 mila, con i parcometri a 230 mila». Ma bisognerà intensificare i controlli. La giunta Brambilla era pronta ad assoldare gli ausiliari del traffico. «Noi dobbiamo ancora pensarci», dice Vaccari. Intanto ieri la giunta al completo ha interrogato il dirigente del settore economico. «Il quadro è desolante», ha detto alla fine il sindaco, «anche perché non ci è stato lasciato neppure un progetto. Abbiamo disposto che un ufficio si occupi soltanto di cercare possibili fonti di finanziamento, a livello regionale, nazionale e comunitario». I tempi sono stretti, anche perché c’è l’estate di mezzo. «A settembre scadono i termini per presentare progetti da sottoporre all’Unione europea», ha detto il vicesindaco Ennio Trento. «Abbiamo due mesi di tempo per stabilire le priorità, costruire i progetti e presentarli». A Brambilla e ai suoi ieri saranno fischiate le orecchie più di una volta: «Ci avessero lasciato qualcosa», si è detto in sala giunta, «oggi sarebbe lecito sperare di portare a casa un po’ di soldi». |
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