Muore nella Panda travolta da una enorme frana

Il corpo del medico Carla Catturani, 61 anni, ritrovato a distanza di un chilometro. Aveva lavorato come anestesista al Codivilla. Il fratello ringrazia per la solidarietà
CORTINA. «Cara Carla so che non potrai venire alla mia festa. Ma avremo tutta l’eternità per stare ancora insieme». Con queste parole postate sul suo profilo Facebook il professor Francesco Centofanti, ex primario dell’ospedale Codivilla Putti, ha salutato Carla Catturani, medico anestesista, da pochi anni in pensione, che ha lavorato all’ospedale di Cortina d’Ampezzo per circa vent’anni.


La dottoressa Catturani, 61 anni, è morta ad Alverà, trascinata via con la sua auto dalla bomba d’acqua caduta venerdì notte a Cortina, poco dopo la mezzanotte.


La donna stava lavorando alla festa campestre del Sestiere di Alverà, in località Rio Gere, come molti altri volontari, proprio nell’area da dove è partita l’enorme frana. Aveva finito il turno, iniziava a piovere ed aveva deciso di tornare a casa. La donna è stata travolta dalla frana ed è stata trasportata insieme all’auto, una Panda, per circa un chilometro. Il suo corpo è stato ritrovato dal cane del Soccorso Alpino, all’altezza del bivio per il Brite di Larieto, 200 metri più in basso rispetto alla sua auto sepolta. A casa la attendevano. Visto il temporale l’hanno cercata al cellulare che dava il segnale di irraggiungibile e hanno iniziato a temere il peggio.


«È stato tutto questione di attimi», racconta la cognata Elettra Monico, compagna di Walter, il fratello di Carla, «abbiamo sentito rumori forti, il cane abbaiava. Abbiamo guardato fuori e c’erano auto che volavano, tronchi, massi, pioggia a non finire. Le auto sono arrivate davanti la porta di casa nostra e ci hanno salvato l’abitazione altrimenti se entravano i massi saremmo rimasti sepolti. Abbiamo subito chiamato Carla a casa per sapere se era tornata dalla festa campestre. Non ha risposto. Abbiamo provato al cellulare, ma dava irraggiungibile. Abbiamo pensato alla mamma, anziana, al piano terra. Poi è arrivata una vicina che aveva dovuto fare il giro per Auronzo per tornare dalla festa, dato che la strada è stata immediatamente chiusa e aveva visto partire Carla prima di lei. Abbiamo subito capito. Era una donna speciale, molto legata alla famiglia. Era in pensione e poteva godersi un po’il tempo. Se n’è andata troppo presto. Siamo davvero provati da questa tragedia».


«Mi sono svegliato di soprassalto all’una, per il frastuono, e ho visto scene infernali», il racconto del fratello Walter: «Auto che rotolavano per la strada, portate dalla furia dell’acqua; un ragazzo aggrappato alla ringhiera di ferro, per resistere, e se l’è cavata, altrimenti i morti sarebbero stati due».


«In queste brutte circostanze – rileva –, vedere tanta solidarietà, sentire la vicinanza della gente, ci fa sentire meglio. Questo paese viene molto criticato, però nel momento del bisogno c’è. Grazie a tutti».


Carla Catturani a Cortina è molto conosciuta appunto perché lavorava all’ospedale Codivilla. È arrivata a lavorare all’ospedale di Cortina alla fine degli anni Novanta, come ricordano i suoi colleghi. Prima di entrare in servizio al Codivilla, aveva lavorato in provincia di Vicenza, ma poi ha voluto mettere le sue competenze al servizio dei suoi concittadini. Catturani era in pensione, ma si recava spesso all’ospedale di Cortina a trovare i suoi colleghi. «È veramente una notizia drammatica», commenta il dottor El Tannir, medico ortopedico in servizio al Codivilla Putti da numerosi anni. «Era venuta qui la settimana scorsa a salutarci, come faceva del resto ogni tanto; mi sembra incredibile quello che è successo».


Come medico anestesista, Catturani ha ricoperto vari ruoli nell’ospedale Codivilla Putti: dalla guardia medica al Pronto Soccorso, alla terapia antalgica, alla sala operatoria. Ora, in pensione, si dedicava ad attività di volontariato, come l’ultima volta venerdì sera, in servizio alla festa campestre di Alverà, che le è costata la vita. Ieri in tanti sono andati a porgere le condoglianze ai familiari.


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