Muore soffocato da una brioche
FELTRE. Soffocato da una brioche. Aveva 43 anni ed era ospite della comunità alloggio Il Sorriso di Feltre. T.Z. era un paziente psichiatrico e mercoledì era uscito con un’operatrice socio sanitaria, per andare dal dentista. Gli si era rotta una protesi e ci voleva l’impronta, per preparare quella nuova.
Verso le 11, i due si sono fermati in un bar del centro, per fare colazione e l’uomo ha ordinato un cappuccino e un cornetto al cioccolato. La tragedia si è consumata in pochi secondi. Il tempo di gustare un boccone del dolce, non riuscire a masticarlo bene per la mancanza dei denti e per la terapia in corso, e cercare di ingoiarlo. Il pezzo si è incastrato nella glottide, un pezzo di laringe, e gli ha provocato dei gravi problemi respiratori. L’operatrice sanitaria ha avuto la prontezza d’intervenire velocemente, ma tutti i suoi tentativi non saranno sufficienti a salvargli la vita.
La corsa verso il bagno, dove pensava che il paziente potesse vomitare il boccone che ostruiva le vie respiratorie, poi la manovra di Heimlich, che è stata tentata per ben cinque volte. È una tecnica che prevede l’utilizzo delle mani, per esercitare una pressione sotto il diaframma. Questo provoca anche la compressione dei polmoni e, di conseguenza, esercita una pressione su qualsiasi oggetto si trovi nella trachea, con lo scopo di provocarne l'espulsione. In sostanza rappresenta un potente e artificiale colpo di tosse. Siccome la vittima del soffocamento ha un'ostruzione alle vie aeree, non riuscendo a riempire i polmoni, non ha nemmeno la possibilità di tossire da sola. Una manovra che può salvare la vita. Ma non questa volta.
L’uomo è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale ormai privo di conoscenza e non ce l’ha fatta. È morto per soffocamento. E per i medici non è stato neppure semplice recuperare il boccone.
Il gestore del bar ha visto tutto: «Mi è dispiaciuto molto per quello che è successo. Una volta inghiottito il pezzo di brioche, l’uomo ha cominciato a faticare a respirare. La giovane operatrice ha subito cercato di aiutarlo, portandolo in bagno e pensando dovesse rimettere il boccone. Io ho continuato il mio lavoro al banco. Dopo pochi minuti, la ragazza è uscita, dicendo che il paziente era svenuto e di chiamare il 118. Una volta arrivata l'ambulanza, i sanitari sono entrati a loro volta nei bagni. Ho cercato di rincuorare l'operatrice, che era disperata. Conoscevo la vittima da tempo». T.Z. veniva dal Vicentino e risultava residente nel Padovano, ma da tempo era a Feltre. Non ci sono responsabilità dell’operatrice, anzi e la salma è già stata data alla famiglia.
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