Mur di Cadola, l'asilo a 5 stelle

La struttura forse otterrà la certificazione europea
Scuole bellunesi tra le eccellenze
Scuole bellunesi tra le eccellenze
BELLUNO.
L'asilo nido di Mur di Cadola potrebbe essere la prima struttura di servizi per l'infanzia europea a ottenere la certificazione "Equass".  Il condizionale è d'obbligo, visto che l'ispettrice inviata dall'Unione Europea a Belluno deve ora presentare tutta la documentazione prodotta dal Comune e dal Nido ai vertici di Bruxelles, ma l'assessore Marco Da Rin Zanco è soddisfatto della visita: «L'ispettrice ha svolto diverse interviste in questi due giorni, e ha verificato l'alta qualità del nostro asilo nido comunale», spiega. «Ora speriamo che l'Europa ci dia la certificazione, per noi sarebbe importante in prospettiva».  Ad esempio per ottenere qualche finanziamento. "Equass" è una nuova certificazione promossa dall'Unione Europea, che ha deciso di calarsi nel sociale e di verificare lo standard di qualità delle strutture per l'infanzia dei paesi membri. Per la sperimentazione sono stati scelti l'Italia e la Grecia.  L'Italia ha puntato sulla regione Veneto, e questa sul Nido comunale di Mur di Cadola, che nel corso dell'ultimo anno si è impegnato per aumentare la qualità della struttura, e per misurarla. «Abbiamo puntato sul maggiore coinvolgimento delle famiglie dei bambini ospitati (circa una quarantina)», continua Da Rin, «fornendo loro continui questionari, schede di valutazione, lettere per verificare il livello di gradimento dell'utenza. Abbiamo comunicato molto. Inoltre abbiamo inserito alcune innovazioni sotto il profilo dell'offerta formativa, che hanno fatto dire all'ispettrice di Bruxelles che il nostro piano psico pedagogico è di altissimo livello».  Lo testimonia anche l'ultimo sondaggio effettuato tra le famiglie dei piccoli ospiti: «Il 100% degli utenti si è mostrato soddisfatto», conferma l'assessore. Il lavoro svolto in quest'ultimo anno è stato corposo, sia da parte degli uffici comunali che delle educatrici del Nido, che Da Rin ringrazia: «Per rincorrere questa certificazione abbiamo dovuto adattarci a una logica europea, che è molto esigente, e questo ha comportato un grande impegno e una mole di lavoro non indifferente». Mercoledì e giovedì l'ispettrice è stata a Belluno, dove ha intervistato le educatrici del nido, alcuni genitori, funzionari e dirigenti dei servizi sociali del Comune e della Regione, e rappresentanti del Comune, tra cui Da Rin Zanco. L'obiettivo era conoscere le procedure, che servizi offre la struttura e come li offre, quale sia il pensiero dei vari soggetti sui servizi alla prima infanzia. Ora non resta che attendere il verdetto dell'Ue.

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