Museo e Centro studi si alleano per gestire forte Montericco
PIEVE DI CADORE. Il forte di Montericco, appena restaurato, sarà gestito dalla Fondazione Museo dell’occhiale e dalla Fondazione Centro studi Tiziano Cadore. I particolari dell’affidamento da parte del Comune di Pieve saranno presentati domani alle 17 nella sala consigliare del municipio.
La gestione della struttura da parte delle due fondazioni in forma congiunta e che avrà la forma di una start-up, è resa possibile da un finanziamento triennale concesso dalla fondazione Cariverona.
Domani sarà presentata anche la collaborazione con Dolomiti contemporanee relativa al progetto culturale ed artistico con il quale il forte sarà inaugurato. All’incontro di domani parteciperanno, oltre al sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti, anche la presidente della fondazione Centro studi Tiziano Cadore, Maria Giovanna Coletti, il consigliere della fondazione Cariverona Renzo Poloni, il presidente della fondazione Museo dell’occhiale Vittorio Tabacchi e il curatore di Dolomiti contemporanee Gianluca D’Incà Levis.
Il recupero del forte di Montericco è stato completato: da pochi giorni l’impresa che ha eseguito i lavori lo ha consegnato ufficialmente all’amministrazione comunale, perché lo riempia di contenuti.
La struttura è molto grande ed è posta sul colle di Montericco raggiungibile in cinque minuti a piedi dalla casa natale di Tiziano Vecellio. Dal forte si gode di un panorama straordinario. Il forte è quindi pronto per essere arredato ed essere utilizzato.
Ma la domanda che tutto il Cadore si pone è: cosa ne sarà degli immensi spazi che sono stati recuperati? Alla domanda risponde il vicesindaco e presidente della fondazione Centro studi, Maria Giovanna Coletti: «La struttura, come previsto dal progetto dell’architetto Girardini, avrà una destinazione culturale. Non sarà però una utlizzazione statica, ma impostata sulle tecniche digitali più avanzate. Perciò sarà un centro culturale importante, ma non solo per la cultura tradizionale, ma soprattutto tecnologicamente molto avanzato. Tra i vari spazi attrezzati con finalità turistico - culturali ci saranno molti richiami all’arte precedente ai Vecellio e una valorizzazione di tutta l’arte pittorica cadorina nata con Tiziano e la sua famiglia. Ci saranno gli spazi per illustrare tutta l’arte derivata e conseguente alla sua influenza».
«Non va dimenticato», sottolinea infatti l’assessore Coletti, «che Pieve e il Cadore non hanno solo Tiziano ma anche altri artisti moderni che meritano di essere conosciuti. Bisogna partire dalla constatazione che con gli strumenti digitali le realtà e di conseguenza anche le collezioni d’arte non possono essere statiche, ma devono essere continuamente aggiornate, introducendo le novità del momento».
Vittore Doro
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