Musica, ai gestori dei locali piacciono le nuove regole

Ieri l’incontro all’Ascom per illustrare le novità decise dall’amministrazione I titolari dei bar: «Bene l’apertura del Comune alle nostre richieste»
Prima delle tre serate dei Giovedì in piazza organizzati dal consorzio centro storico e dal comune di Belluno. Lo spettacolo in piazza delle Erbe
Prima delle tre serate dei Giovedì in piazza organizzati dal consorzio centro storico e dal comune di Belluno. Lo spettacolo in piazza delle Erbe

BELLUNO. Piace ai gestori dei locali (almeno a quelli, pochi, che c'erano ieri alla riunione informativa indetta dall'Ascom) il nuovo regolamento sulla musica.

L'ordinanza Massaro, che supera il provvedimento firmato dal suo predecessore che vietava ogni forma di intrattenimento all'estero dei locali, sarà in vigore da oggi o al massimo da domani. Giusto il tempo di firmarla. I locali della città avranno la possibilità di fare musica all'esterno, ma dovranno presentare una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) al Comune 15 giorni prima dell'evento e la musica dovrà cessare alle 23, mezzanotte nel caso dei cosiddetti grandi eventi (le 2 la notte di capodanno). All'interno, invece, si potrà ospitare un dj o un gruppo ogni volta che si vorrà, ma la musica dovrà essere spenta a mezzanotte. Per protrarla fino all'una bisognerà chiedere una deroga, venticinque giorni prima della serata in questione. Ogni locale avrà venticinque deroghe a disposizione, da spendere nel corso dell'anno, e nel numero finiranno sia le richieste per suonare all'aperto che le deroghe per allungare l'orario della musica all'interno del locale.

Durante l'incontro, al quale hanno partecipato il direttore dell'Ascom Dal Poz, l'assessore Valerio Tabacchi, il responsabile dell'ufficio attività produttive Manglaviti e il dirigente Carlo Erranti, è stato messo in evidenza più volte che l'ordinanza disciplina gli orari dell'intrattenimento, non i decibel. Quelli sono fissati da una normativa nazionale e il Comune non può intervenire.

Tabacchi ha chiesto collaborazione ai gestori, che dovranno rispettare le scadenze (dei 15 e 25 giorni per la presentazione della domanda di deroga) ma anche far sfollare i clienti al termine dell'evento musicale e pulire nel raggio di 150 metri dal locale, e ha incontrato la loro disponibilità. «Venticinque deroghe vanno bene, questo regolamento mi sembra positivo perché il Comune ha cercato di venirci incontro», spiega Jeanette, del bar Sirena. L'ordinanza Prade, infatti, aveva impedito a tutti di fare musica all'esterno. Anche Gabriele del Bistro Bembo apprezza l'apertura mostrata dal Comune alle richieste dei gestori: «Prendiamoci un anno per vedere come va, ma non ci sembrava corretto, in questo momento, puntare i piedi e chiedere di più. L'unica cosa: sarebbe bello che il Comune mostrasse un po' di interesse quando alcuni locali ospitano gruppi ricercati, anche famosi, che vengono da fuori città. Non solo perché portano indotto (dormono qui, mangiano) ma anche perché possono rientrare in un'offerta culturale di cui beneficia tutta la città».

Un po' preoccupati i gestori del 5 Vie di Castion, ma per una questione di tempi: ogni domenica il bar organizza serate musicali e per la prossima mancano i tempi tecnici per chiedere una deroga sull'orario dell'intrattenimento all'interno (da mezzanotte all'una). Servono 25 giorni, ma dal Comune è arrivata un'apertura positiva. Critico, invece, Samuele del bar Circolet di Tisoi: «Fare musica a queste condizioni, con la gente che si muove tardi e noi costretti a spegnere a mezzanotte non ha senso. Come si fa a mandare via la gente che fa confusione?».

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