Musica fuori dai locali, a Belluno da luglio si chiude alle 23

Lunedì via al mese sperimentale, per i bar anche l’obbligo di tenere pulita l’area entro 150 metri
Belluno, 3 luglio 2008. giovedì di seraPiazza dei Martiri piena di gente durante un giovedi' di sera
Belluno, 3 luglio 2008. giovedì di seraPiazza dei Martiri piena di gente durante un giovedi' di sera

BELLUNO. Dopo i commercianti, ieri è toccato alla “controparte”: i residenti. Oggetto del contendere sempre la musica a tarda ora e gli schiamazzi fuori dai locali più animati del centro cittadino. La Belluno “by night” vuole darsi una regolata e a cercare di mettere tutti d’accordo ci prova l’amministrazione comunale, con il primo cittadino che martedì ha incontrato «i privati cittadini, circa una ventina, che nel recente passato avevano evidenziato le criticità legate alla diffusione a certi volumi della musica nei locali pubblici. Ho loro ribadito, come già fatto con i commercianti, la ferma volontà dell’amministrazione di trovare un punto di equilibrio per sbloccare definitivamente questa situazione di contrapposizione: una conflittualità perenne che va superata, trovare un punto di equilibrio è possibile».

Incontro che ha fatto emergere, sostanzialmente, tre problematiche: «Il protrarsi fino a tarda ora della musica, la sporcizia nelle aree limitrofe ai locali e il disturbo, gli schiamazzi delle persone che sostavano fino a tarda ora fuori dai locali. Come già annunciato il primo luglio partiremo con il mese di sperimentazione (fino al 31 luglio, ndr), al termine del quale tutti insieme faremo le valutazioni del caso».

Il dialogo, insomma, alla base di quello che lo stesso sindaco si augura diventi un processo di cambiamento delle abitudini e dell’immagine della città di Belluno, che da “bella di notte” dovrebbe diventare “buona all’aperitivo”. «Cerchiamo di spostare l’attività musicale sull’orario dell’aperitivo, non vorremmo più la città delle ore piccole», precisa il sindaco. Dal primo luglio, quindi, musica all'esterno dei locali dalle 17.30 alle 23. Dentro i locali fino a mezzanotte, e poi dopo ancora in sottofondo. Un orario che ci sembra equo, per tutti. Accorciare la serata, però, non basta, per questo chiediamo anche un duplice impegno agli esercenti: ripulire, a loro carico, l’area nel raggio di circa 150 metri dal locale di proprietà e fare il possibile per ridurre il rumore provocato dagli assembramenti di persone che sostano fuori dai locali. Ci rendiamo conto che questo è un compito delicato, non sono poliziotti, ma è comunque una dimostrazione di buona volontà».

Solo la premessa di quella che potrebbe diventare l’ordinanza “anti-schiamazzi”, ma già dotata di restrizioni. «Le sanzioni, ovviamente, restano quelle previste dalla legge», precisa il sindaco Massaro. «Restano in deroga, chiaramente, i “Giovedì sera in piazza”, mentre alla fine di luglio cominceremo a valutare i risultati di questa fase sperimentale. Se saranno soddisfacenti bene, in caso contrario l’orientamento è quello di apportare alcune modifiche e tentare un secondo mese di sperimentazione. Questo perchè la vivicità della città, ritengo, può tranquillamente essere compatibile con la sua vivibilità».

Marco Ceci

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