Mutui, sempre più utenti chiedono la sospensione

In aumento i bellunesi che si rivolgono alle associazioni dei consumatori per la rinegoziazione del prestito. Casanova: «È il risultato della crisi»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Crescono le richieste di intervento delle associazioni dei consumatori per la gestione dei mutui bancari: sono sempre di più i bellunesi, infatti, che si trovano nelle condizioni di non riuscire più a pagare le rate del prestito.

I dati preoccupanti vengono dalla Federconsumatori di Belluno che negli ultimi periodi ha avuto un incremento sensibile di utenti con questo problema. «Nell’ultimo periodo», precisa Gianantonio Casanova che gestisce il settore per l’associazione, «si sono rivolte a noi alcune decine di persone per chiederci informazioni sulle procedure da attivare per la rinegoziazione del prestito o la sua sospensione. Questo è il risultato della crisi che sta investendo il nostro territorio e che vede molte famiglie in difficoltà economica laddove, soprattutto, erano due gli stipendi che entravano e ora si trovano con uno soltanto o addirittura con nessuno. Sono situazioni molto pesanti», sottolinea Casanova aggiungendo: «E ad essere colpiti sono bellunesi ma anche stranieri».

Ma per tutti questi c’è la possibilità di sospendere il pagamento delle rate fino ad un anno. «Anche se nel frattempo gli interessi continuano e alla ripresa del pagamento l’utente si troverà con il mutuo allungato». Ma c’è anche un’altra possibilità messa in campo da alcuni istituti di credito. «E che permette all’utente di non perdere mai il diritto sull’immobile da acquistare», spiega Casanova, che prosegue: «Quando una persona non riesce più a far fronte al mutuo, la banca si impossessa dell’immobile e lo mette all’asta. Ma questa operazione anche per gli istituti di credito non è più conveniente. Così qualche gruppo bancario ha pensato di istituire una società cosiddetta “veicolo” a cui accollare il mutuo, offrendo al cliente inadempiente la possibilità di rimanere nella casa, pagando un canone di affitto. Quando l’inquilino tornerà ad avere risorse economiche, potrà ricominciare a pagare il mutuo tornando proprietario dell’immobile. Un’iniziativa importante sia per la banca sia per il cliente».

Il ricorso alle associazioni dei consumatori in questi ultimi anni, comunque, in generale è cresciuto. «Ogni anno nelle nostre sei sedi provinciali abbiamo 600-700 contatti e di questi circa 120 diventano pratiche da seguire, di cui il 60% riguardano problemi con la telefonia, col mercato libero dell’energia e con Internet», precisa Guido Mattera responsabile della Federconsumatori. «Un’altra parte, inoltre, è dedicata proprio alle questioni legate al risparmio, al rapporto con le banche tra cui rientrano appunto i problemi dei prestiti. Tutte tematiche che hanno avuto un incremento esponenziale soprattutto in questo ultimo anno a causa della crisi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi