Nas all’ospedale, chiesta la proroga delle indagini
BELLUNO. Il sostituto procuratore Katiuscia D’Orlando ha chiesto la proroga delle indagini per l'inchiesta scaturita dalla visita dei Nas al pronto soccorso dell'ospedale di Belluno nell'ottobre scorso. Inchiesta che ha portato ad indagare, a vario titolo, due medici e un infermiere. L'operazione ha visto l'esecuzione di diverse perquisizioni in pronto soccorso, in uno studio privato cittadino e nelle sedi di due società sportive.
Gli indagati ad oggi sono il dottor Marco Sommavilla, specialista in medicina dello sport e in servizio ai pronto soccorso di Agordo e Belluno, il primario Giovanni Gouigoux, e l’infermiere Roberto De Carli. Ma non è escluso che possa aggiungersi qualche altro nome.
Da quanto emerso, i presunti reati sarebbero stati tutti commessi all’interno del pronto soccorso del San Martino. E per quanto riguarda il dirigente Gouigoux le ipotesi sarebbero limitate all’omesso controllo e all’omessa denuncia, perché in qualità di capo del pronto soccorso avrebbe dovuto sapere tutto quello che accadeva nel pronto soccorso. Sarebbero, invece, più pesanti i sospetti che gravano su Sommavilla, mentre va chiarita la posizione dell’infermiere.
Tra le ipotesi di reato avanzate dalla procura ci sono, quindi, al momento, l’abuso d’ufficio, il falso, la truffa ai danni dello Stato e il peculato. Gli investigatori stanno cercando di verificare se esisteva o meno una “prassi”, quella di visitare e sottoporre ad esami (non del sangue) persone che non passavano per il triage, cioè l’accettazione dove si definisce il codice di gravità. Si pensa che fossero tutti pazienti in teorico codice bianco, che avrebbero dovuto pagare il ticket e che l’hanno evitato grazie agli indagati, che avrebbero utilizzato i macchinari in dotazione all’ospedale.
In queste settimane, sono state sentite dagli inquirenti una trentina di persone a vario titolo tra cui gli esponenti delle due società sportive finite nel mirino delle indagini, partite da una segnalazione giunta in procura.
Se la richiesta di proroga sarà accolta, quindi, le indagini potranno concludersi entro la fine dell'estate.
Il puzzle, quindi, deve ancora essere completato e questo tempo sarà utile agli inquirenti per stilare un quadro completo del presunto illecito.
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