Nasce “Face farmer”: al mercato agricolo si va col telefono grazie a una App

Anche due bellunesi tra gli agricoltori uniti dalla piattaforma Il web diventa anche punto di incontro per gli operatori 4.0
Marco Vuerich e Marco Casagrande
Marco Vuerich e Marco Casagrande

BELLUNO

Una piattaforma sul web che non è solamente uno spazio di vendita diretta ma che diventa una “piazza” nella quale agricoltori e consumatori possono incontrarsi e dialogare, e anche dare vita a progetti per il territorio. È “Face Farmer”, il nome di un’applicazione che raccoglie undici giovani agricoltori che “vogliono metterci la faccia”.

Sono veneti, emiliani, lombardi e campani. Tra di loro, due bellunesi: Marco Vuerich e Marco Casagrande, rispettivamente 24 anni e 29 anni. Vuerich è titolare di un’azienda in Alpago: una trentina di capi di pecora alpagota ma anche bovini e suini, per la produzione di insaccati. In più, una quindicina di alveari («Quello dell’apicoltura è un settore che sto cercando di sviluppare perché è redditizio e perché rappresenta uno stimolo continuo: dalle api non smetti mai di imparare»). Dallo scorso anno, inoltre, ha aperto un agriturismo in Nevegal. In Coldiretti ha l’incarico di presidente di zona in Alpago.

Casagrande è invece titolare di un’azienda agricola a Stabie di Lentiai: coltiva fragole, piccoli frutti e ortaggi. In prospettiva c’è la ristrutturazione di un fabbricato per l’apertura di un agriturismo. Anche Casagrande ha avuto e ha incarichi in Coldiretti: presidente dei giovani della Coldiretti della provincia di Belluno per otto anni e vice regionale per due, ora è presidente di zona della Sinistra Piave.

Il progetto “Face Farmer” è stato presentato la settimana scorsa nella tappa bolognese di AgriAcademy, il progetto di alta formazione ideato e sviluppato da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole con l’obiettivo di avvicinare gli agricoltori under 40 alle tematiche dell’Agricoltura 4. 0, della digital transformation, dell’export management e del marketing, lavorando alla costruzione di veri progetti.

Una cinquantina i giovani imprenditori presenti che, nel primo giorno dell’evento emiliano, maratona, hanno presentato nove progetti di agricoltura innovativa, diventati quattro dopo una selezione non competitiva effettuata dagli stessi imprenditori. «“Face Farmer” sarà una piattaforma per la vendita diretta dei prodotti agricoli mettendo in contatto produttori e consumatori. Ma non solo. Darà la possibilità al cliente di conoscere l’azienda, i prodotti, la produzione» spiegano Casagrande e Vuerich. «Altra cosa che riteniamo importante è anche un’altra: “Face Farmer infatti vuole anche avere una forte valenza etica: l’idea è quella di reinvestire parte degli utili per finanziare iniziative di salvaguardia del territorio. Ad esempio per contribuire al reimpianto degli alberi in alcune zone del Bellunese, sconvolte dagli eventi calamitosi delle ultime settimane. Siamo convinti che a trarre vantaggio da questo modo di procedere sarà non solo l’agricoltura ma tutti i cittadini che traggono vantaggio da un territorio curato e sicuro». Di qui l’auspicio di una sinergia con le attività turistiche. «Siamo tutti giovani tra i venti e i trent’anni che credono fortemente nel loro territorio, un territorio da valorizzare ora al meglio ma anche da lasciare in buone condizioni a chi verrà dopo di noi» dicono ancora i due imprenditori. «Crediamo anche che l’agricoltura debba restare al passo con i tempi e che, dunque, debba usare al meglio quello che la tecnologia mette a disposizione». «La speranza è quella di partire a breve con l’applicazione» dicono ancora Casagrande e Vuerich. «Siamo alla ricerca di finanziamenti per fare decollare un’idea che potrebbe rappresentare un strada importante per l’agricoltura, di montagna ma non solo, del futuro». —
 

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