“Naufragio” alla discesa delle zattere

Un’imbarcazione si incaglia in un’isoletta, dall’altra cade in acqua uno zattiere. Intervengono i pompieri con il gommone

CASTELLAVAZZO. Un improvviso incidente ha rovinato la fluitazione delle zattere, da Codissago a Soverzene. Tanto che il percorso non è stato completato, proprio a poche centinaia di metri dalla meta. Il naufragio è avvenuto alle spalle della Fiera di Longarone, nei pressi di uno dei parcheggi secondari. Tutto era cominciato verso le 11.30, quando sono partite le due zattere lunghe 12 metri e battezzate Venezia e Codissago. Le stesse usate nella rievocazione del 2006 e scortate per sicurezza dai gommoni dei sommozzatori dei vigili del fuoco. A bordo una decina di persone per parte, compresi alcuni operatori dell’informazione – Andrea Cecchella e Silvano Cavallet, il fotografo del Corriere Gian Paolo Perona – e il vicesindaco Franco Roccon, con un equipaggio composto da diversi giovani.

Tutto è filato liscio e spedito fino al ponte di fronte alla diga, grazie anche alla forte corrente di un Piave gonfio di pioggia e il vento costante, ma poco dopo la prima zattera si è incagliata su un’isoletta in mezzo al fiume. La seconda ha avuto qualche momento di difficoltà con uno zattiere, Giovanni Del Vesco di Codissago, caduto in acqua ma subito risalito con l’aiuto dei compagni. In acqua anche la telecamera di Telebelluno, tanto che l’emittente ha perso le riprese della manifestazione.In seguito la seconda imbarcazione si è fermata e tutti i membri hanno raggiunto Soverzene in macchina. Così ha fatto l’equipaggio dell'altra, diverso tempo dopo, mentre tutto il pubblico era in attesa a Soverzene nei pressi del campo sportivo, chiedendosi il motivo dell'inaspettato ritardo e mente aumentava la preoccupazione generale dopo la comparsa sul fiume di alcuni pezzi di legno staccati da una delle zattere.

«Abbiamo fatto l'errore», dice uno degli zattieri che erano a bordo, «di restare troppo al centro del fiume invece che avvicinarsi di più alla riva e questo ha causato l'imprevisto. A quel punto abbiamo fatto tutto quello che potevamo».

I vigili si sono messi in azione immediatamente e, con l’aiuto anche di alcune funi, hanno messo tutti in salvo, riportandoli a riva. Importante il fatto che i pompieri fossero già sul posto, con il gommone.

L'evento, organizzata dal comune e dalla Fameja dei Zater e Menadas del Piave per il suo trentennale e inserito anche nel calendario del 50° anniversario del Vajont, si era aperto sotto i migliori auspici con una bella giornata di sole.

Il ritrovo era sotto il ponte di Codissago con una dimostrazione degli zattieri agli alunni delle elementari di Castellavazzo sulla costruzione delle “sacche” di legno, ovvero dei rami intrecciati resistenti come corde che un tempo accompagnavano le imbarcazioni dal Cadore a Venezia senza mai rompersi. Tante le persone, bambini compresi, vestiti con gli abiti tradizionali. Poi c'è stato un momento conviviale organizzato dal gruppo giovani Codissago e dagli alpini, con le note del coro di Codissago prima dei discorsi delle autorità. Presenti dunque il sindaco Sonia Salvador alla sua prima uscita pubblica, il vicesindaco di Longarone Luigino Olivier, il vicesindaco di Soverzene Maurizio Alfieri, il vicesindaco di Sernaglia della Battaglia (antico punto di passaggio degli zattieri nel Trevigiano, prima di comincaire a vedere la Laguna di Venezia) Natale Grotto e il castaldo degli zattieri Arnardo Olivier, oltre che della benedizione del parroco don Giuseppe Bernardi.

Per fortuna, alla fine non ci sono state conseguenze gravi, è ancora vivo infatti il ricordo di Ezio Losso, morto durante una rievocazione analoga nel 1992. Il pensiero di tutti ieri è andato a lui, ma questa volta l’incidente non ha avuto conseguenze gravi.

Enrico De Col

Gigi Sosso

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