Necessaria una liberatoria anche per l’uscita dal catechismo

Gli istituti cattolici fanno firmare un documento per il rientro a casa dei bimbi senza accompagnatore All’Agosti il dirigente chiede i dettagli del percorso: «In caso di pericoli, non diamo l’autorizzazione»
BELLUNO. Una liberatoria anche per andare a catechismo. È quanto stanno chiedendo gli istituti cattolici Agosti e Sperti ai genitori degli studenti che decidono di frequentare le lezioni religiose.


L’effetto della sentenza della Corte di Cassazione sull’obbligo dell’accompagnamento da scuola a casa (da parte dei genitori o di persone da loro delegate) dei minorenni, sta mettendo in subbuglio tutti gli istituti, di qualsiasi ordine e grado. Prima sono state le scuole ad aver fatto firmare alle famiglie una serie di liberatorie in cui gli stessi genitori “liberano”, appunto, l’istituto da ogni responsabilità in caso di eventuali incidenti all’uscita dalle lezioni, che coinvolgno gli alunni. Ora questo sistema è stato esteso anche a chi segue corsi di insegnamento religioso.


«Quest’anno siamo stati tempestati di richieste di sottoscrizioni di liberatorie», precisa Katjusa Trentin, referente del comitato genitori delle scuole cattoliche di Belluno. «All’inizio, come genitori ci siamo allarmati per tutte queste carte da firmare, ma comprendiamo anche le preoccupazioni delle scuole».


All’Agosti il direttore chiede, da tempo, che qualcuno venga a prendere i ragazzi che seguono il catechismo alla vicinissima parrocchia di San Giovanni Bosco per accompagnarli dall’altro lato della strada; se impossibilitati, «ho chiesto a una collaboratrice scolastica di fare quel lavoro. Ma per fare ciò, serve una delega alla scuola».


Per chi invece va a casa piedi, è necessario che i genitori precisino per iscritto l’intero percorso che viene seguito dal loro figlio; solo dopo una valutazione attenta, l’istituto decide se dare l’ok o meno. Valutazione che deve escludere l’attraversamento di strade e l’assenza di vie di intenso traffico. Se dovesse mancare la sicurezza, «non potremmo permettere che il ragazzo torni da solo a casa e chiederemmo ai familiari di presentarsi all’uscita dalle lezioni». Il timore che possa accadere qualcosa è tale che «alla fine delle lezioni i bambini di prima e seconda elementare vengono messi in fila e consegnati uno a uno ai genitori. Per i ragazzi delle medie, invece, entra in gioco la portinaia, chiamata a osservare che qualcuno venga a prenderli», precisa ancora Trentin.


Stesso discorso all’istituto Sperti. I genitori dei ragazzi che restano anche al pomeriggio per frequentare il catechismo alla chiesa di Loreto, devono firmare una liberatoria, esonerando la scuola per eventuali incidenti. «Anche per chi sta nel convitto, perlopiù ragazzi delle medie e delle superiori, chiediamo la liberatoria. Queste indicazioni ci sono state date dalla diocesi qualche anno fa».


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