Nega gli atti: il sindaco di Vodo rischia il processo
CORTINA. Rifiuto di atti d’ufficio. Il procuratore capo di Belluno, Francesco Saverio Pavone, ha chiesto il processo per il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Cortina, Gianluca Masolo. Nella sua richiesta di rinvio a giudizio per violazione dell’articolo 328 del codice penale, si spiega che l’attuale sindaco di Vodo si sarebbe rifiutato di fornire degli atti al consulente tecnico dello stesso pubblico ministero, Federico Verderi. Tra i due architetti ci dev’essere stata una telefonata, chiusa con la proposta di fare l’accesso agli atti e non con la disponibilità a fornirli direttamente.
L’udienza non è ancora stata fissata dal giudice per le indagini preliminari Vincenzo Sgubbi, pertanto non si sa quando entrerà in scena il giudice per le udienze preliminari. L’inchiesta è quella che riguarda una presunta violazione urbanistica, a proposito di un ascensore in un villino in stile Liberty di Cianderies, una zona residenziale di Cortina di grande prestigio. Un quartiere vip, per capirsi meglio.
Gli indagati erano cinque, mentre non c’era alcun disabile che aveva necessità di questo elevatore. La procura ha sottoposto a indagine per violazione urbanistica la professionista ampezzana Ambra Piccin e i proprietari di due appartamenti, Pierangelo Girardello e Alessandra Notargiacomo; e, per omissione di atti di ufficio, i due dirigenti dell’ufficio tecnico comunale Emanuela Zaetta e Gianluca Masolo. La loro posizione era ancora sotto esame e, a suo tempo, non si escludevano novità; nel senso che potevano sempre configurarsi altre ipotesi di reato. Adesso la richiesta di rinvio a giudizio per Masolo, che ha come avvocati Jenny Fioraso e Barbara Masolo.
Il caso era stato sollevato dal notaio padovano Roberto Doria che, con la moglie, l’avvocato Roberta Bevilacqua, è proprietario dell’appartamento situato al primo piano. Doria si è sempre dichiarato contrario alla realizzazione di questo ascensore, che secondo lui avrebbe rovinato l’aspetto del villino, snaturandolo con una struttura poco adatta. Tanto più che il disabile che ne avrebbe dovuto usufruire non esiste. In altre parole, non ci sarebbe alcun motivo valido per aggiungere qualcosa di così importante, anche perché inutile.
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