Negato l’abbonamento part time

Protesta di una docente che lavora anche a Falcade. Dolomitibus spiega

BELLUNO. Dovendo percorrere per due giorni alla settimana la tratta Belluno-Falcade dove lavora come insegnante, ha chiesto a Dolomitibus di poter usufruire dell’abbonamento per i lavoratori part time, come previsto dal tariffario in vigore dal 26 settembre scorso. Ma ogni volta che si è recata agli uffici in piazzale della stazione a Belluno per farsi emettere il documento, è sempre dovuta tornare indietro a mani vuote e con la solita risposta: «Non possiamo farglielo, lei non è part time».

A questo punto l’insegnante si rivolge alla Provincia dove il dirigente del servizio le rilascia una lettera in cui si precisa che la signora può accedere all’abbonamento “part time verticale due giorni su sei” come riportato anche dal tariffario. La donna, pensando di aver risolta la vicenda, si reca nuovamente in biglietteria e mostra il documento, ma ancora una volta si sente rispondere che non le può essere rilasciato. E allora scatta la protesta.

«Sono insegnante in una scuola a Belluno e a Falcade, e in quest’ultima mi reco due volte a settimana. A me pare logico, visto che lo dice anche la Provincia, che mi venga rilasciato l’abbonamento part time il cui costo è di 20 euro circa. Altrimenti, sarei costretta ad acquistare quello normale il cui prezzo mensile è di 60 euro. Non capisco perché mi si neghi questo titolo».

Dalla Dolomitibus, tirata in causa, spiegano che l’abbonamento part time è rilasciato per chi ha un lavoro part time, cosa che l’insegnante non ha. «Per questo i nostri uffici non hanno potuto rilasciarle l’abbonamento che lei chiede. Ma ora che la Provincia si è presa la responsabilità, la signora potrà venire in via Col da Ren, in direzione dove le potrà essere consegnato il titolo part time, cosa che non è possibile ottenere negli altri uffici perché serve entrare nel sistema elettronico». (p.d.a.)

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