Negozi e appartamenti sopra il parking
BELLUNO. I tempi sono cambiati, un cinema multisala o un albergo nell'area dell'ex ospedale non sono più attuali.
Per questo Roberto Chemello, titolare di Filù (la società che si è occupata del restauro del complesso che un tempo ospitava il nosocomio cittadino) ha chiesto al Comune di modificare la destinazione d'uso dell'area che si trova sopra al parcheggio Caffi, oggi delimitata dalle reti di cantiere, trasformandola in residenziale-commerciale.
Negozi e appartamenti, dunque, anche se l'imprenditore non si sbilancia troppo sul progetto che ha in mente: «È stato avviato un dialogo con l'amministrazione», spiega. «Il progetto che avevamo studiato quando abbiamo deciso di ristrutturare il complesso dell'ex ospedale ha ormai 15 anni, e non è più attuale. E' necessaria una modifica che lo renda sostenibile, che dia un senso logico all'operazione».
Inizialmente, infatti, si era pensato di costruire un cinema multisala in quello spazio (interno, rispetto a via Caffi). «Era già in fase di approvazione quando è stato ripescato il progetto del centro commerciale di Paludi, in Alpago», ricostruisce Chemello. «A quel punto mi sono fermato, perché non c'è spazio per due multisala, a così pochi chilometri di distanza».
Chemello virò sull'idea dell'albergo, da affidare a un grande marchio, ma nessuno era così convinto potesse funzionare, in una città dove i flussi turistici erano, all'epoca molto limitati. Anche oggi un hotel da sessanta, settanta camere, sarebbe sprecato. Ma Filù ha ancora migliaia di metri cubi da poter costruire in quello spazio. Circa 16.500, conferma Chemello, che sono i metri cubi rimanenti post demolizione dell'ex ospedale. Che farne? Serve un progetto sostenibile, a fronte di un investimento economico considerevole, quindi l'imprenditore ha avviato un dialogo con l'amministrazione per verificare la possibilità di modificare la destinazione d'uso dell'area, che in parte è già a destinazione commerciale.
«Se sarà trovato un accordo, Filù è disposta ad investire anche domani», assicura il titolare. «Non abbiamo alcuna intenzione di costruire una cattedrale nel deserto. Vogliamo che la volumetria sia utile, per quello penso ad una zona mista, residenziale e commerciale».
La costruzione andrebbe a completare l'area: «Sono il primo ad essere infastidito quando passo per quella zona e la vedo incompleta. Non degradata, perché il degrado c'era prima che iniziassimo la riqualificazione. Ma è incompleta. Io sarei pronto a partire domani». La palla dunque passa al Comune. Il sindaco Massaro vuole promuovere un'assemblea pubblica per discutere di una serie di progetti che insistono sul centro storico e non solo. «Pensiamo di organizzarla in gennaio, i temi da trattare sono parecchi», spiega il primo cittadino. «La viabilità di piazza Duomo, il rifacimento delle edicole, il nuovo parco fluviale di Lambioi, la futura costruzione sopra il parcheggio Caffi, la destinazione dei palazzi storici in via di restauro». In merito al progetto di Chemello, Massaro conferma che è in corso un dialogo: «Anche noi non vogliamo sorga una cattedrale nel deserto in quello spazio», assicura il sindaco. «Stiamo discutendo sulla proposta dell'imprenditore».
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