Negozi per l'infanzia, mamme e bambini in coda a Belluno per i vestiti a prezzi scontati
BELLUNO. «Mamma, mi si sono ristretti i pantaloni» si lamenta lui. «Mamma, non mi va più la gonnellina» fa notare lei. I bambini crescono ogni giorno e le madri hanno accolto con un sorriso convinto la notizia della riapertura dei negozi di abbigliamento a loro dedicati. Una benedizione piovuta dall’ultimo decreto e dall’ordinanza regionale, tanto più che dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus la stagione è cambiata e, sugli scaffali, i maglioni hanno lasciato lo spazio alle magliette. Adesso ci sono le rondini in giro per la città ed è consolante rivederle.
Nel centro storico di Belluno, di punti vendita per l’infanzia non se sono rimasti molti: Blukids in piazza dei Martiri e Cecchella 0-16 in via Psaro. Ci sarebbero anche Ovs e United Colors of Benetton, ma hanno reparti anche per gli adulti e, per il momento, non sono autorizzati a riaprire. Ieri mattina c’era la coda da Blukids e qualche mamma si era portata anche i piccoli. Un po’ per una passeggiata e un po’ per scegliere insieme: «Siamo fortunati, perché c’è un po’ di movimento», sorride dietro l’elegante mascherina Chiara Menegozzo, «purtroppo possiamo tenere aperto il negozio solo due giorni (questa settimana giovedì e venerdì) e con un orario un po’ ridotto rispetto a quello consueto, ma riusciamo a gestire tranquillamente la situazione».
Appena riaperti, ci sono già delle occasioni. I magazzini sono rimasti chiusi per alcune settimane: «Siamo partiti con una promozione, che durerà fino al 31 maggio, che dà diritto a degli sconti tra il 20 e il 30 per cento, a seconda della spesa e del possesso o no di una card. Sono saldi fuori stagione, che sono stati accolti molto bene dai nostri clienti. È una maniera per ripartire e le mamme ne stanno approfittando».
Cecchella 0-16 apre, a sua volta, due giorni alla settimana. Dopo martedì, è di turno oggi: «Siamo partiti piano, del resto non c’è molta gente in giro», osserva Anna Cecchella al telefonino cellulare, «niente di eclatante per il momento, ma speriamo che la situazione migliori sensibilmente al più presto. Sapevano che le grandi catene ci sarebbero saltate addosso con dei saldi, ma voglio aggiungere che i saldi si faranno più avanti. Poi uno sconto lo si può anche fare».
A negozio chiuso, ci possono essere delle consegne a domicilio. I libri funzionano e questo è ormai provato, ma i vestitini quanto si vendono? «Molto meno, non c’è dubbio. Del resto, gli abiti bisogna per forza provarli e non sempre i genitori arrivano in negozio con i propri piccoli. Garantiamo il servizio, pur sapendo che non avremo un grande riscontro. Detto questo, è chiaro che la merce si può cambiare, se viene restituita nelle stesse condizioni in cui era stata venduta. Non ci mettiamo certo a fare storie, anche perché il cliente va conservato, a meno che non ci siano danni irreparabili. Anche per questo noi puntiamo sulla qualità dei prodotti, oltre che sulla possibilità di scegliere tra più marche, rispetto ad altri negozi monomarca». —
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