Nei guai per omissione di soccorso dopo l’incidente

ROCCA PIETORE. Sparisce dopo il frontale. Ma il giorno dopo Dustin Lorenzini si presenta spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Caprile, dove conosce personalmente Alvise Callegari, Manuel...

ROCCA PIETORE. Sparisce dopo il frontale. Ma il giorno dopo Dustin Lorenzini si presenta spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Caprile, dove conosce personalmente Alvise Callegari, Manuel Corradini, Alex Agnoletto e Marco Boro, gli occupanti dell’Audi, contro la quale si era schiantato a bordo della sua Golf chiara, all’altezza di Saviner di Rocca Pietore. Lorenzini è accusato di lesioni personali colpose e omissione di soccorso nel processo apertosi ieri. Tre su quattro sono stati completamenti risarciti e, a richiesta dell’avvocato difensore Massimiliano Paniz, hanno ritirato la querela per la prima imputazione. Agnoletto non c’era ed, eventualmente, lo farà in un secondo momento.

L’incidente risale all’8 agosto di tre anni fa, all’altezza di una curva a destra. Secondo la ricostruzione, la compagnia di quattro amici stava viaggiando verso una festa a Caprile. La macchina è di Callegari, ma alla guida c’è Corradini, che è l’autista di fiducia, essendo astemio e appassionato di macchine. Incrociano Lorenzini, che all’ultimo momento prova a evitare il frontale, ma centra lo stesso la comitiva dalla punta del muso della macchina e lungo tutta la fiancata. L’Audi rimane sulla carreggiata, con gli airbag scoppati, mentre Lorenzini riesce a parcheggiare un po’ più avanti, malgrado una ruota inservibile. I quattro ragazzi lo sentono bonfonchiare qualcosa, ma sicuramente non un “come state?”, prima che un Callegari sotto shock lo veda scappare nei boschi. Abita a Livinallongo, quindici chilometri di distanza dall’accaduto.

Massimo mezz’ora dopo il sinistro arriva la pattuglia dei carabinieri di Caprile, che dal numero di targa risalgono al proprietario della Golf e vanno a trovarlo a casa. Sono le 3.30: suonano il campanello e bussano, ma non ottengono risposte. L’appuntato Sandro Buffa si accorge che all’interno c’è la chiave e qui Paniz chiede se, per caso, la chiave non fosse all’esterno. Negativo.

Il giorno dopo, sono le 8.30, quando Lorenzini si presenta in caserma e c’è l’incontro con i quattro, che lo denunciano per lesioni personali colpose e omissione di soccorso. Ma c’è un testimone della difesa che racconta di essersi trovato in coda, a bordo della seconda di cinque o sei macchine e di aver visto Lorenzini parlare con alcune persone. Questo mette un po’ tutto in discussione e se ne riparlerà nell’udienza del prossimo 17 ottobre.

Gigi Sosso

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