Nel 2015 banda larga in tutta la provincia
BELLUNO. Un vero e proprio “divario digitale” taglia in due la provincia di Belluno. È quello della linea internet che, in molti comuni di montagna, è ancora a bassa velocità, lontano dalla super connessione da 20 mega nel centro di Cortina, Belluno e Feltre. A denunciare una situazione ormai insostenibile sono gli industriali, stanchi di non poter neppure mandare una mail. Un calvario che dovrebbe finire il prossimo anno quando il progetto della regione Veneto, aiutato nel Bellunese dal Consorzio Bim, sarà concluso e la linea Adsl a 7 mega sarà una realtà per tutti.
La critica. «La situazione delle infrastrutture nella nostra provincia non è adeguata alle esigenze delle imprese» spiega Gian Domenico Cappellaro, presidente di Confindustria Dolomiti, «servono investimenti importanti per la costruzione nuovi collegamenti stradali, per il rilancio del sistema ferroviario e per la realizzazione di linee Adsl in linea con le esigenze delle aziende. Solo così si potrà ridare competitività al nostro territorio». Ad esporsi erano stati anche gli stessi imprenditori che, in particolare in Cadore, avevano denunciato le difficoltà del fare impresa senza infrastrutture.
La situazione attuale. Una copertura a macchia di leopardo. È la situazione della connessione internet in provincia di Belluno. Che vede dei picchi di velocità in alcuni centri dove si raggiungono anche i 20 mega e abissi dove di Adsl non c’è neppure l’ombra. È il caso dei comuni di Zoppè, Cibiana, Ospitale e Soverzene dove non esiste connessione veloce.
Il divario digitale. La differenza tra la zona nord e quella sud della provincia è netta. La maggior parte dei comuni della Valbelluna e del Feltrino hanno una connessione a 7 mega con l’eccezione di Arsiè, Sovramonte e S.Gregorio, che viaggiano ancora a 640k. La stessa situazione si registra in alcuni comuni dell’Alpago, in particolare a Farra, Tambre e Chies. Idem a Gosaldo, Voltago, Rivamonte, Canale D’Agordo, San Tomaso, Vallada, Rocca Pietore e Colle Santa Lucia. Ed ancora in Cadore. In primis Cortina dove, con l’eccezione del centro che viaggia a 20 mega, i 7 mega sono un miraggio. Si fermano a 640k anche Selva, Zoldo Alto, Vodo, Valle, Perarolo, Calalzo, Auronzo, Comelico Superiore, Lorenzago, Vigo di Cadore, Danta, San Nicolò e San Pietro.
Il progetto regionale. La situazione è destinata a cambiare presto. Il piano regionale per lo sviluppo della banda larga prevede di portare la connessione a 7 mega in quasi tutto il territorio regionale. Difficile pensare che la connessione veloce arrivi anche sulle vette ed è possibile che qualche casa isolata resti ancora senza banda larga, tuttavia il progetto della regione punta a coprire la quasi totalità della popolazione entro il 2015. Nel Bellunese i cantieri già chiusi sono una quindicina mentre i lavori sono ancora in corso in altri cinque comuni. In questo processo gioca un ruolo importante il Consorzio Bim, che fa da collegamento tra le disponibilità della Regione e le esigenze dei comuni.
Obiettivo 20 mega. «Il progetto regione punta ad arrivare a 20 mega nel futuro» spiega Mario Manfreda, vicepresidente del Consorzio Bim, «rispetto alla situazione delle infrastrutture non serve piangerci addosso ma essere operativi. Quelli posti insieme alla Regione sono obiettivi minimi visto che l’Europa corre già a 100 mega di velocità ma noi speriamo di andare oltre a breve. La competitività di un territorio passa per le sue infrastrutture informatiche, siamo consapevoli che le prime realtà dove bisogna agire sono quelle produttive ma puntiamo anche al servizio ai cittadini e alle stesse amministrazioni comunali. Alcune non hanno ancora la banda, è una situazione a cui bisogna ovviare velocemente».
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