Nel 2017 già quattro le morti bianche nel Bellunese: monito dell’Anmil

Nel Bellunese calano gli incidenti e le malattie professionali «ma non si abbassi l’attenzione su controlli e prevenzione»
Posa di una corona al monumento per i morti sul lavoro
Posa di una corona al monumento per i morti sul lavoro
BELLUNO. Si continua a morire sul lavoro. Anche nel 2017. Nei primi sette mesi dell’anno sono già quattro le vittime in provincia di Belluno, esattamente lo stesso numero dei morti denunciati nel 2016. Un dato che allarma e che invita a riflettere sull’importanza della prevenzione. I dati sugli infortuni e le malattie professionali registrati da gennaio a luglio, invece, sono positivi (stanno diminuendo). Situazione che fa ben sperare l’Anmil, ma l’attenzione deve necessariamente rimanere alta. Perché si muore ancora, sul posto di lavoro.


A fare il punto della situazione, ieri mattina in sala Muccin al Centro Giovanni XXIII, è stato il presidente regionale dell’associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, Aldo Tollot. L’occasione era quella della 67ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. La mattinata si è aperta con la messa in Duomo, è proseguita con la sfilata e la deposizione di una corona al monumento ai Caduti del lavoro in piazzale Cesare Battisti, e quindi con l’appuntamento civile in sala Muccin. Presenti i vertici provinciali e regionali Anmil, i soci dell’associazione, la senatrice Raffaela Bellot, il capo di Gabinetto della Prefettura Andrea Celsi, il sindaco Jacopo Massaro e una rappresentante dell’Inail.


Il quadro italiano: aumentano gli infortuni e gli incidenti mortali.
«L’andamento degli infortuni sul lavoro in Italia nei primi sette mesi del 2017 non è positivo», ha iniziato Tollot. «Registriamo un incremento dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. E Sono cresciute anche le vittime: sono 29 in più (da 562 del 2016 a 591 del 2017, fino a luglio). Non parliamo solo di statistiche, ma di famiglie stravolte, drammi che dovrebbero scuotere le coscienze di tutti».


L’andamento nel Bellunese.
Per quanto riguarda gli infortuni, nel 2016 si è registrato un aumento, dopo tre anni di diminuzione: dai 2.765 infortuni sul lavoro del 2015, l’anno scorso le denunce sono state 2.898. Ma nel 2017 c’è un nuovo calo, del 5%. Gli incidenti mortali nel Bellunese erano stati 3 nel 2015, quattro nel 2016 e sono già quattro nel 2017. «Non dobbiamo abbassare la guardia», ha ricordato Tollot. «Ormai ci sono gli strumenti per rendere i luoghi di lavoro più sicuri. Non c’è risparmio che si possa giustificare quando in ballo ci sono le vite umane dei lavoratori». Per quanto riguarda, infine, le malattie professionali, le denunce sono in netto calo: dalle 285 del 2015, si è passati alle 225 del 2016 e nel 2017 c’è un ulteriore calo dell’8,4%.


Promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro.
L’Anmil chiede che «non vengano meno gli impegni ispettivi sui luoghi di lavoro». I settori più critici sono sempre quelli dell’edilizia e dell’agricoltura, specie nel settore dei lavori boschivi. «È importante continuare a promuovere la cultura della sicurezza, partendo dalle scuole», ha aggiunto Tollot. L’Anmil con i suoi volontari fa formazione nelle scuole, e martedì sottoscriverà un protocollo con il Miur che riconosce questo ruolo dell’associazione.


Con i più giovani è attivo anche il Comune, come ha ricordato il sindaco di Belluno Jacopo Massaro: «Anche se facciamo troppo poco sul tema della sicurezza sul lavoro. Dobbiamo impegnarci di più perché si tratta di un fattore determinante per la qualità della vita. E dobbiamo imporre al Paese di tutelare i lavoratori, perché la nostra Repubblica è fondata sul lavoro e il lavoro concorre alla crescita dello Stato».


Le iniziative della Prefettura.
Anche da Palazzo dei Rettori si sono attivati per promuovere la cultura della sicurezza. A rappresentare il Prefetto Francesco Esposito, ieri impegnato, c’era Andrea Celsi, che ha ricordato il percorso di educazione alla legalità all’interno delle scuole. L’ente, inoltre, sarà impegnato a controllare i cantieri delle opere viarie che saranno realizzate per i Mondiali di sci di Cortina e entro il prossimo anno sarà costituito un data base con la mappatura di tutti i cantieri attivi in provincia, per agevolare e rendere più puntuali i controlli.


Al termine della cerimonia sono stati consegnati i distintivi d’onore alle persone rimaste invalide per incidenti sul lavoro. Li hanno ricevuti Maria Stella Dell’Eva e Enrico Bonato.


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