Nel 2021 la città riabbraccerà le Gabelli

L’assessore Frison e il progetto di recupero: «Via le barriere architettoniche, ospiterà anche un Polo primi passi»
LE SCUOLE GABELLI
LE SCUOLE GABELLI

BELLUNO. Restituire alla città non solo degli spazi recuperati, ma un modello educativo innovativo che ora è tornato ad essere di grande attualità. Questo l’obiettivo che ha spinto il Comune capoluogo a inserire la storica scuola Gabelli - inaugurata il 28 ottobre 1934 da Pierina Boranga e chiusa nel 2009 a seguito del secondo crollo di un soffitto - nel piano per la riqualificazione urbana “Progetto Belluno”.

A luglio 2017 si sono concluse le opere di miglioramento sismico dell’edificio, per cui il Comune ha investito un milione e 400 mila euro. Ma il “bello” viene ora, con la seconda fase dell’opera, che servirà, come spiega l’assessore alla pianificazione urbanistica Franco Frison, a rendere la scuola nuovamente agibile.

Quando potrà partire questo secondo stralcio dei lavori?

«Con il progetto definitivo contiamo di ottenere tutte le autorizzazioni, da parte di Vigili del fuoco e Usl. Prima dell’estate dovremmo poi avere in mano l’esecutivo. Se tutto dovesse andare bene, le procedure di appalto potrebbero essere espletate entro fine anno. E con l’inizio del 2019 verrà aperto il cantiere. Ci vorranno poi due anni di lavori, che comporteranno una spesa di 6 milioni 650 mila euro, equamente suddivisi tra Comune di Belluno e Stato. Lo scopo principale è restituire ai bellunesi un luogo a loro tanto caro e che molti, avendo frequentato la scuola, portano nel cuore. Gli spazi non verranno dunque stravolti, ma verrà mantenuta la memoria di quello che erano, adeguandoli però alle esigenze attuali».

Come sarà possibile coniugare recupero conservativo e funzionalità/efficienza?

«Abbiamo individuato un gruppo di lavoro composto da molte professionalità. A “capo” di questo team c’è l’architetto Mario Cucinella, il cui studio ha sede a Bologna. Saranno proprio i progettisti a illustrare domani sera (oggi per chi legge, ndr) lo stato di avanzamento dell’opera. La scelta è stata prendere a modello esempi di scuole innovative, come lo era stata la Gabelli. Ecco allora che non mancheranno elementi architettonici originali, con la valorizzazione di spazi per la relazione che la Boranga aveva voluto sin dall’inizio: basti pensare al grande giardino e agli ambienti comuni. Gli interventi renderanno poi la scuola totalmente accessibile, abbattendo ogni barriera architettonica. Nel progetto c’è anche un intervento nello spazio, ora utilizzato come parcheggio, tra la scuola e il tribunale, che potrà diventare un “luogo polmone”, sicuro e funzionale, in cui i genitori lasceranno i propri figli dopo averli accompagnati».

La scuola ha una metratura elevata e conta più di 50 aule: gestirla dal punto di vista energetico non sarà semplice...

«È proprio uno degli aspetti su cui si sta concentrando la progettazione. L’intervento dovrà essere sostenibile nel lungo periodo, anche dal punto di vista dell’impiantistica. Pensiamo solo al riscaldamento: scaldare un edificio con soffitti molto alti e stanze così grandi non è semplice e servono soluzioni idonee. La scuola poi ha delle vetrate enormi e anche in questo caso serviranno accorgimenti raffinati per regolare l’ingresso di luce e calore del sole. C’è poi il piano interrato, che si sviluppa su una metratura notevole e dove erano collocate una cucina economica con la mensa e la piscina. Si tratterà pure di capire come utilizzare queste stanze».

E i contenuti educativi?

«Alla Gabelli saranno ricollocate le funzioni ospitate in questi anni al Parco Città di Bologna. Ma non solo. L’assessore all’istruzione Valentina Tomasi sta valutando da tempo la possibilità di creare all’interno dell’edificio il “Polo primi passi”, dai 24 ai 36 mesi. Sul tavolo anche il progetto “Rice” (Rete internazionale città educative) e il master universitario per educatori del metodo “Pizzigoni”, tanto caro alla maestra Pierina Boranga. Tutti aspetti su cui si sta lavorando insieme all’Ufficio scolastico provinciale e all’Associazione Cittadini per il recupero della Gabelli».

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