Nel Basso feltrino l’unione dei Comuni inizia dai volontari
QUERO VAS. L'unione con Alano di Piave passa per il volontariato. Il passaggio è obbligato, perché «soltanto unendo le forze potremo mantenere vivo il tessuto culturale del nostro territorio». Anche se per Alberto Coppe, assessore di Quero Vas con delega all'associazionismo, parlare di fusione è presto: «Dobbiamo aspettare che il fidanzamento con Alano sia maturo». Il sollecito a dire il vero era partito dalla minoranza, quando il punto sull'albo delle associazioni di volontariato era stato portato in consiglio comunale per l'approvazione. Il capogruppo Mauro Miuzzi aveva infatti proposto di estendere il regolamento fin da subito all'Unione, ma il sindaco Bruno Zanolla aveva frenato, dicendo che sarebbe avvenuto ma con i giusti tempi.
Intanto si sta già pensando di uniformare le tariffe e il sistema di conferimento dei rifiuti, mettendo le date della raccolta nello stesso calendario delle manifestazioni. Per il 2016 il calendario sarà unificato con Alano, sostituendo il classico libretto, e sarà pagato dalle pro loco di Quero e Caorera. Per ogni mese saranno evidenziate con gli scatti di Roberto Sudiero le manifestazioni più suggestive. Quest'idea è venuta in una delle ultime riunioni delle associazioni, che da tempo hanno fatto squadra. Ma per ora solo quelle di Quero e Vas fanno parte dello stesso albo del volontariato.
Per aderire bisogna presentare apposita documentazione in biblioteca e rispondere ad alcuni requisiti, come avere almeno il 30 per cento dei soci residenti nel territorio e operare in prevalenza all'interno del Comune. Ad oggi le adesioni sono una quarantina, una trentina di Quero e le rimanenti di Vas, aggiunte con la fusione dei due comuni. L'idea di istituire questo registro del volontariato è venuta a Coppe otto anni fa, durante la seconda legislatura Zanolla. Il regolamento è stato frutto di un'operazione condivisa con le stesse associazioni ed è nato dal confronto con testi analoghi di altre parti d'Italia.
Iscriversi porta a dei notevoli vantaggi: ci sono a disposizione sedi, attrezzatura e spazi pubblici, patrocini comunali, eventuali contributi in cambio di servizi alla cittadinanza (ogni anno il Comune investe oltre 20 mila euro in questo). Un occhio di riguardo che non fa che alimentare lo spirito associativo del Basso Feltrino. (f.v.)
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